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Creato il 05 settembre 2010 da Isn't It Romantic?

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Per Ottobre, sono previste molte altre uscite interessanti oltre a quelle già segnalate nel precedente post dell'infilitrata (che se vi siete perse potete trovare qui: http://romancebooks.splinder.com/post/23237413).

La piu' degna di nota è GABBIA PER AMANTI di Dawn Powell edita da Fazi, che ha già pubblicato con successo 6 dei suoi numerossissimi romanzi e che tengo particolarmente a segnalarvi e a consigliarvi, se non aveste mai letto nulla di questa bravissima autrice vi esorto ad affrettarvi a farlo, magari cominciando proprio da quello che ritengo (e non solo io che non sono nessuno, ma fiori di artisti come Hernest Hemingway e Gore Vidal) essere il suo capolavoro. 

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La Powell è riconosciuta quale la più grande scrittrice americana del Novecento, nata in Ohio (USA) nel 1896 e morta in circostanze misteriose nel 1965.
Visse un'infanzia che sembra trarre le sue vicende da un romanzo d'appendice di fine Ottocento: orfana di madre, lasciata dal padre in balia di una perfida matrigna che godeva nell'infliggerle atroci sofferenze, crebbe isolata dal mondo in una cittadina di provincia dove perfino andare a scuola poteva essere un privilegio. Come ogni protagonista di una storia con tutti i crismi, Dawn riuscì a fuggire che aveva appena tredici anni e da lì iniziò il riscatto di una personalità determinata ad attraversare la vita senza più lasciarsene sopraffare. In parte ci riuscì: frequentò il college e poi l'università potendo contare esclusivamente sulle borse di studio che il suo rendimento scolastico le assicurava. A farle forza, un'affettuosa zia che le insegnò il valore della libertà in un'epoca in cui essere donna era condizione non sempre conciliabile con il desiderio di indipendenza. E poi una passione: la scrittura.
Nel 1918, quando aveva appena ventun anni, Dawn approdò a New York, la città che amò sopra ogni altra e che sempre nella sua produzione letteraria viene contrapposta alla casa dell'infanzia nell'Ohio, dove piccole gioie e grandi dolori si mescolano e continuano a straripare oltre il limite della memoria, nella back-story di tanti personaggi dei romanzi della Powell.
Certo i primi tempi nel Village non furono facili, come lei stessa racconta: "Dio sa che ogni tanto il pensiero del mio metro e mezzo che si arrabatta nella città malvagia mi dà una sensazione di vuoto". Ma New York è anche il luogo dove i suoi primi romanzi presero vita, dove i suoi personaggi si muovono, dove Dawn incontrò e sposò Joseph Gousha nel 1920. A lasciar intendere la personalità della Powell e la sua irriverente voglia di non sottostare mai a regole preconcette e dogmatismi
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comportamentali, basti pensare allo scandalo creato da lei e il marito quando tornati dal viaggio di nozze presero una singolare decisione: tornare ognuno a casa propria. E se anche l'esperimento di condurre vite separate non durò a lungo, il loro matrimonio fu spesso movimentato da passioni extraconiugali di cui né Dawn né Joseph pensarono mai di privarsi.
Non mancarono di certo molti dolori nella vita di Dawn Powell. Fra questi non è secondario l'autismo di cui il suo unico figlio soffriva in anni in cui la malattia non era ancora riconosciuta: tanto maggiore dunque era la sofferenza per non riuscire a razionalizzare gli strani comportamenti di un bambino per molti versi più acuto dei coetanei, ma ufficialmente classificato come ritardato. Il suo matrimonio – stabile nonostante tutto – durò fino alla morte di Joseph nel 1962 ma la sorte delle finanze familiari subì le conseguenze di una dedizione all'alcol che travolse spesso Joseph e di frequente la stessa Dawn. Benché la Powell abbia sempre lavorato in case editrici e redazioni giornalistiche, nonostante le molte pubblicazioni e i lunghi periodi di scrittura cinematografica a Hollywood, quando la scrittrice si ammalò non aveva più sostanze su cui contare. Sistemato il figlio Jojo (Joseph junior) in clinica, Dawn Powell morì nel 1965.
Le vicende per cui le sue spoglie furono recuperate dopo diversi anni sull'isola di Hart, cimitero di derelitti senza nome, non sono chiare. (Fonte: http://www.fazieditore.it/)

Forse anche per questo i
suoi romanzi, storie d'amore appassionate e tormentate rispecchiano la sua difficile vita e i suoi protagonisti hanno quella meravigliosa profondità di spessore che hanno le persone nella "vita vera".
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GABBIA PER AMANTI
, 200 pagine circa per 18€, ci racconta la storia di Christine. Siamo a Parigi, negli anni cinquanta, Christine Drummond, una giovane americana, rievoca nella stanza dell’alberghetto dove ha preso alloggio i motivi che l’hanno spinta a fuggire. La ragazza, dopo aver rotto ogni rapporto con la madre, ha accettato un posto da segretaria e dama di compagnia presso Miss Lesley Patterson, un’arcigna riccona afflitta da varie malattie immaginarie. Tra le due donne si è creato un legame morboso, basato sulla dipendenza reciproca, e Christine si è sentita usata dall’anziana donna che ha continuamente escogitato nuovi e subdoli modi per tiranneggiarla, arrivando a impedire qualsiasi altro rapporto affettivo della ragazza, fino a stroncare sul nascere la sua relazione con Gordon McNeal, l’autista di casa. Dopo aver vagato in una Parigi piovosa e ostile, Christine viene raggiunta qui proprio da Gordon che le propone di andarsene con lui. In albergo, però, trova ad aspettarla Miss Lesley, che le ingiunge di tornare al suo servizio e, quando lei si ribella, viene colta da malore. L’ictus lascia la donna veramente bisognosa di cure e la ragazza decide di tornare al vecchio lavoro
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e di accettare l’amore di Gordon. In uno scenario per lei insolito, una Parigi conosciuta durante un viaggio in Europa, Dawn Powell ripercorre con la consueta maestria temi a lei cari: la perdita dell’innocenza, che qui più che altrove coincide con il passaggio dall’adolescenza all’età adulta; l’idealismo dei sogni e delle aspirazioni contrapposto alla ferocia di un mondo dominato dal denaro; le lusinghe e i pericoli dell’amore che, soprattutto per le donne, si rivela il più delle volte un’insidiosa trappola. A differenza che in altri romanzi Gabbia per amanti ha però un lieto fine: i due protagonisti riescono a spezzare la gabbia che li teneva prigionieri e a rinchiudervi proprio colei che l’aveva costruita per loro. «Era la loro schiava e lo sarebbe rimasta fino alla morte; con la paura di essere abbandonata, la paura che gli altri si amassero, e più di ogni altra cosa la paura degli amanti».

Un libro assolutamente da non perdere!!!
Buona lettura!

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Paola.


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