“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Questo recita l’art.3 della Costituzione Italiana, possiamo forse ritenere che la nostra Repubblica abbia aderito a quanto previsto dai padri fondatori? La risposta non può certo, purtroppo, essere affermativa, è di questi giorni l’ennesimo caso di omofobia che ha addirittura portato all’estrema conseguenza del suicidio di un ragazzo di 14 anni che ha denunciato tutto il suo dolore ed il suo malessere alla Presidente della Camera Laura Boldrini, uno stato di fatto che non può essere più tollerato da una società che si vuole definire “civile”.
La legge contro l’omofobia che sta faticosamente avanzando in Parlamento è un provvedimento che si è reso necessario per sanare una situazione di grave disagio sociale, ma proprio per la sua stessa natura di legge straordinaria, potremmo quasi definire ad personam per usare un termine tanto in voga, va a proteggere in maniera specifica una categoria debole che, se fosse stato applicato il dettato del su riportato art.3 della Costituzione, non avrebbe alcun bisogno di una specifica tutela.
Le inclinazioni sessuali di una persona debbono forse essere motivo di contrazione dei diritti fondamentali di una persona? Abbiamo forse il diritto, in base ad una forza di cui non risulta siamo mai stati investiti, di arrogarci il potere di decidere quale sia il tipo di famiglia o di rapporti personali deve avere un cittadino andandolo a differenziare in base ai suoi gusti sessuali? Forse chi va con le prostitute, magari in festini a base di droga come è già capitato a tanti nostri rappresentanti politici che si ergevano orgogliosamente a censori della morale, ha più elevata moralità e diritti di chi è gay? Se invece di inventarci categorie come gay o lesbiche piuttosto che pornodivi e prostitute parlassimo solamente di “persone”? Abbiamo forse bisogno di stabilire norme speciali per assegnarli nomi folcloristici come Pacs o Patti di solidarietà per non ammettere che tutte le persone sono uguali senza differenze di colore, razza, sesso ivi comprese le sue inclinazioni?
In questo panorama di continui soprusi ed emarginazione e dileggio che ci obbliga a partorire una legge speciale che vada a definire o proteggere categorie create artificiosamente da alcune misere menti umane, abbiamo altri gruppi di persone che invece hanno avuto il coraggio di proporre e portare avanti una petizione proprio per fermare la Legge contro l’omofobia, secondo questi soloni sostenuti, ovviamente, da numerose associazioni cattoliche (ma adesso che anche Papa Bergoglio ha sdoganato i gay come si comporteranno?), lottare per impedire ai gay di poter contrarre matrimonio è un contrarre la loro libertà di espressione. Insolito ritenere che la propria libertà di espressione si possa esprimere andando a limitare pesantemente la libertà di altri conterranei non trovate? E sei i gay fossero loro maggioranza nel paese e volessero invece a loro volta impedire il matrimonio agli etero sarebbe forse una libera espressione di pensiero? Tutto appare più relativo e meno assoluto visto in questi termini, proseguendo nella loro delirante proposta attingono al fatto che questa legge andrebbe contro il credo religioso scordando forse che la nostra Repubblica è, per definizione laica e sempre, restando in tema di diritti delle persone, garantisce anche all’art.19 la propria professione di fede, dobbiamo forse ritenere che l’art.19 che fa parte del I titolo sia prevalente rispetto all’art.3 che è nei principi fondamentali? Ma non paghi di questa interpretazione personale dei diritti fondamentali della persona, i firmatari di questa aberrante petizione affermano anche il loro diritto a dichiarare “che gli atti compiuti dagli omosessuali sono intrinsecamente disordinati e contrari alla legge naturale” senza che questo possa essere sanzionato per legge (dubito fortemente che lo scopo della legge sia questo….).
Se riuscissimo finalmente a dare piena attuazione a quanto previsto dai nostri padri fondatori non staremmo a perdere tempo disquisendo su diritti che dovrebbe essere garantiti ed acquisiti in maniera scontata, ma che non lo sono proprio per la incompiutezza della nostra società, e potremmo cominciare invece proprio dal cercare di smettere con comportamenti entrati nell’uso comune a scapito di chi ha solo inclinazioni sessuali diverse dalle nostre, battute, ammiccamenti, prese in giro e barzellette di dubbio gusto non fanno altro che creare il clima che porta poi a tragedie come quella che abbiamo testè riportato.
Per concludere ricordiamo l’aforisma di Pierre-Joseph Proudhon per cui “è nostro diritto difendere la libertà. E’ nostro dovere rispettare quella degli altri.”, quale citazione migliore per riassumere quanto descritto?
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