DIRITTI TV: l’accordo

Da Pukos

Trovato l’accordo per l’assegnazione dei diritti tv della Serie A 2015-2018.

Secondo le ultime indiscrezioni, la Lega Calcio ha trovato una soluzione che permetta di aggiudicare le licenze per le partite del prossimo triennio. Tutta la Serie A sarà trasmessa su Sky e le big anche su Mediaset. In particolare, Sky si è aggiudicata 380 partite (i pacchetti A, C e D) e Mediaset 248 (il pacchetto B).

In questo mondo la Lega incasserà 945 milioni di euro, meno degli 1,1 miliardi di euro ventilati in questi giorni: 572 milioni di euro da Sky e 373 milioni da Mediaset. A conti fatti, Sky avrà i pacchetti relativi a tutte le 20 squadre su satellite oltre le immagini degli spogliatoi e le interviste pre-gara, mentre a Mediaset andranno le partite delle migliori 8 squadre sul digitale terrestre. La società che fa capo a Rupert Murdoch avrà quindi 132 partite in esclusiva.

La scadenza per aggiudicare i pacchetti delle licenze televisive per i campionati di serie A 2015-2018 era stata prorogata alla mezzanotte di oggi, poi la svolta sotto le pressioni del presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, il quale, secondo fonti ben informate, avrebbe minacciato le dimissioni in caso di un mancato accordo.

Fin dalle prime battute in borsa il titolo Mediaset ha fiutato un’intesa. Nell’intraday ha raggiunto un massimo a quota 3,576 euro e ora resta vivace con un +2,23% a 3,482 euro tra scambi sostenuti e pari a 14,2 milioni di azioni, rispetto a una media giornaliera nell’ultimo mese poco sopra gli 11 milioni di pezzi.

A sostenere il titolo è anche l’interesse di Al Jazeera per il business dalla pay tv. Bin Thamer al Thani, membro della famiglia reale del Qatar, ha infatti detto che “Mediaset è una grossa azienda e per noi rappresenta una grande opportunità. Stiamo valutando la cosa sotto diversi aspetti e ci stiamo pensando”. Lo scenario più favorevole per l’azienda, secondo gli esperti di Equita (hold e target price a 4,2 euro), è che Al Jazeera compri una quota più elevata possibile in Mediaset Premium.

Fonte: Milano Finanza


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