Diritti TV Serie A - Dopo innumerevoli incontri (e battaglie), l'Assemblea della Lega di Serie A ha approvato l'accordo per la ripartizione dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi per la stagione in corso, disciplinando le cosiddette "risorse incrementali", ovverosia la parte di aumento a disposizione in questa stagione per effetto dell' entrata in vigore del nuovo accordo triennale (2015/18), che porterà circa 130 mln di euro in più nelle casse dei club nel 2015/16.
Lo scontro, che è stato per il momento composto, verteva essenzialmente su due aspetti:
- le "grandi" volevano destinare le risorse incrementali essenzialmente alle prime classificate, vendendo ovviamente la cosa come un "romantico" richiamo ad un concetto di meritocrazia, ma in realtà per garantire maggiori entrate addizionali a loro stesse.
- le "piccole", anche probabilmente in previsione di una probabile futura riduzione del campionato a 18, chiedevano invece di intervenire anche sul cosiddetto "paracadute", ovverosia sulla quota di contributo a favore delle squadre retrocesse.
L'accordo sembrerebbe essere stato raggiunto (il condizionale è d'obbligo, in quanto la Serie A non rende ufficiali queste sue decisioni!) e dovrebbe prevedere:
- l'incremento del paracadute dagli attuali 30 mln di euro annui fino a 60 mnl di euro, con modalità di ripartizione fra le squadre coerenti con la loro anzianità in Serie A;
- l'identificazione di coefficienti diversi per distribuire i restanti 85/90 mln in maniera tale di premiare in particolare le squadre classificate nei primi dieci posti del campionato.
Qualche settimana fra su Repubblica era apparsa una simulazione dell'impatto che tali decisioni avrebbero avuto sui valori incassati dalle squadre.
Nonostante non si conoscessero i dettagli è ragionevole pensare che grosso modo le cifre possano corrispondere.
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