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Diritto di parola negato, Alessia Manfredini chiede al presidente del consiglio comunale di prendere le distanze da Everet

Creato il 14 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Voltaire si sarebbe buttato nel fuoco, ieri, piuttosto che negare il diritto di parola alla consigliera del Pd Alessia Manfredini. Giorgio Everet, chissà perché, invece no, benché sia proprio lui l’autorevole presidente della commissione Ambiente. Durante la riunione ha sì preso precedentemente la parola Caterina Ruggeri (Pd), Manfredini invece no, malgrado il contesto non presentasse alcuna complicazione: nessun clima politico, toni sereni e pacifici, ma c’è una signora che non può parlare. Inevitabilmente ecco la lettera che la consigliera ammutolita inviata al presidente del consiglio comunale chiedendogli di prendere le distanze dalla filosofia everetiana, quali che siano stati i motivi del gesto negatorio del presidente di commissione.

Cremona, 14 settembre 2012

Al Presidente del Consiglio comunale Dott. Alessio Zanardi
Comune di Cremona

Gentile Presidente Zanardi,
Le segnalo un fatto increscioso avvenuto ieri in Commissione ambiente tra la sottoscritta e il Presidente della Commissione Sig. Giorgio Everet.
La commissione era convocata per le ore 17, all’ordine del giorno i seguenti oggetti: Patto dei Sindaci. Redazione del PAES ( Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile). Prima fase Presentazione del Bilancio delle emissioni; 2) Ampliamento ed evoluzione del servizio di bike sharing del Comune di Cremona ed introduzione di mezzi a pedalata assistita con il finanziamento da parte di Regione Lombardia sui fondi POR FESR Asse 3 Mobilità sostenibile; 3) Presentazione del Protocollo d’Intesa tra il Comune di Cremona e gli esercenti i locali di Piazza della Pace e vie limitrofe.
Mi sono presentata in commissione alle ore 18,30. (Il ritardo per motivi di lavoro era stato tra l’altro annunciato alla commissione da parte della consigliera Caterina Ruggeri)
La commissione stava ancora esaminando il primo punto; diligentemente mi sono seduta e ho ascoltato gli interventi del direttore Ferrari di Aem e dell’assessore Bordi. Successivamente ha preso la parola il Presidente e chiedendo se ci fosse altro, con fare gentile ho chiesto di poter intervenire per un breve intervento sul tema in oggetto. Premetto che non avevo nessuna volontà di provocare e polemizzare ma solo esercitare il diritto di parola, come previsto dal regolamento del consiglio comunale art. 24 comma 4) e contribuire alla discussione già avvenuta precedentemente.
Il Presidente mi ha negato di intervenire aggiungendo “intervieni dopo al secondo punto” ma senza dare ulteriori spiegazioni.
Io ho insistito e visto che il Presidente mi ha dato inspiegabilmente della maleducata davanti ai membri della commissione e gli ospiti presenti, ( i commissari possono confermarle tutto) mi sono avvicinata al microfono e ho chiesto di parlare per fatto personale perché a mio parere ero stata accusata di un comportamento scorretto e lesivo della mia onorabilità (art. 41 del regolamento del consiglio comunale)
A questo punto il Presidente non solo non mi ha concesso la parola, ma non ha chiesto un parere agli altri membri presenti (violando l’art 41 comma 3) e ha chiuso con largo anticipo, erano solo le 19,00 con ancora due oggetti da trattare, la commissione davanti all’incredulità dei presenti.
Alla luce di quanto accaduto, Le chiedo di farsi parte diligente e di ricordare al Presidente Everet che per la gestione della commissione occorre rispettare il regolamento, che prevede all’art 24 comma 4, il diritto di parola per i consiglieri, e all’art 91 comma 5 e 6 la facoltà di togliere la parola ad altri casi e non certamente riconducibile al caso di ieri.
Infatti non esiste un articolo in cui si toglie la parola a priori ad un consigliere eletto in modo democratico e senza motivazione. Poi il tempo certamente non mancava.
Non le nascondo che sono rimasta delusa oltre che stupita dalla reazione del Presidente Everet perché oltre ad essere scomposta, prevenuta, maleducata, ed eccessiva mina i buoni propositi e la disponibilità manifestata proprio dal Presidente al momento della sua elezione.
Per questo Le chiedo di prendere le distanze da questo comportamento e richiamare il Presidente al corretto rispetto del regolamento oltre che al necessario rispetto istituzionale.
Confidando che voglia esercitare fino in fondo il suo potere, definito dall’art 69 del regolamento del consiglio comunale, e difendere i diritti dei Consiglieri comunali, attendo un Suo autorevole intervento.

Alessia Manfredini, vice presidente consiglio comunale

48.020563 -100.841537

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