Magazine Famiglia
Essere adolescenti non è semplice in un mondo che non offre ai giovani prospettive. Il disagio giovanile; spesso legato alle incognite che i giovani hanno riguardo al proprio futuro, la voglia di essere autonomi, sentirsi grandi, di farcela da soli, e di superare tutti i timori che l’età adolescenziale porta a vivere, si manifesta in atti di devianza, attraverso l’insieme di comportamenti che violano le norme presenti in un determinato contesto sociale e storico. Alcuni comportamenti devianti sono caratterizzati da un elevato grado di impulsività ed irresponsabilità, caratteristiche chiare della fase adolescenziale. Il rapporto tra devianza sociale e adolescenza, è da qualche tempo, un problema di salute pubblica nei paesi occidentali (più sviluppati), anche perché i giovani sono molto spesso sia vittime sia autori di reati. Bisogna analizzare il fenomeno tenendo presente una distinzione importante tra la fisiologica tendenza alla trasgressione, che si manifesta ed è naturale, in adolescenza e comportamenti più propriamente devianti che diventano ostacolano di un armonico sviluppo evolutivo della persona.I genitori devono tenere presente che in adolescenza, i figli, vanno incontro ad un processo di risignificazione delle regole interiorizzate nell’infanzia. Ogni giovane vive, questo momento, in maniera differente dagli altri suoi coetanei. Ma tendenzialmente per tutti i giovani, i genitori non sono più il giudice morale che gli indica quando sbagliano (come accade per i bambini). Gli adolescenti si sentono soli, diventano più fragili, e le difficoltà o l’impossibilità, in molti casi, di non riuscire ad adattarsi all’ambiente è generalmente legato agli aspetti socio-culturali, quindi riguarda il rapporto tra il giovane e gli altri.Un punto di partenza importantissimo è rendersi conto che nella nostra epoca, rispetto al passato, è cambiata la percezione della trasgressività tra gli adolescenti. I diversi fattori di rischio, risultano essere maggiormente connessi ad un disagio psichico evolutivo, meno agganciato a situazioni di disagio economico e familiare, che può in ogni caso essere presente. I diversi comportamenti trasgressivi tipici dell’adolescente, quali: il mentire, il rubare, l’aggredire, il distruggere, lo spacciare, ma anche i reati di gruppo, vanno letti e recuperati nel loro significato soggettivo ed evolutivo della trasgressione stessa; va messo cioè in risalto la realtà interna ed esterna del giovane, senza però trascurare la storia personale dell’adolescente e la qualità dei suoi legami affettivi con i genitori. Inoltre bisogna va specificata la qualità del gesto deviante, che molto spesso viene descritta come azione opaca, cioè, che per l’adolescente è spesso qualcosa di oscuro, inconscio, la cui motivazione subordinata al suo atto, è un segnale come conferma della difficoltà a spiegare le ragioni del suo malessere psicologico e sociale. Per queste ragioni è importante il ruolo dell’adulto. Il genitore appare significativo ai fini di un contenimento del rischio di una evoluzione in senso deviante del figlio adolescente. Riuscendo a cogliere il senso di questa devianza, di questa trasgressione, il genitore può restituire all’adolescente il significato inconscio che ha sostenuto il suo gesto, e così facendo facilita l’acquisizione di quegli strumenti cognitivi ed affettivi che permettono la gestione delle tendenze pulsionali che il giovane tende a manifestare in azioni. E’ naturale, e capita spesso che durante l’adolescenza venga messo in atto un comportamento deviante, che rappresenta la crisi che il soggetto sta vivendo. L’importante è che sia qualcosa di temporaneo, e che i genitori siano in grado di interpretare questi segnali del figlio per intervenire, e non per punire, perché tutto ciò riconduce alla fragilità della struttura della personalità adolescenziale. L’adolescenza è una fase evolutiva in cui il rischio che emergano aspetti insoliti nei giovani, che diventano più suscettibili alle regole della famiglia, che si leghino più al gruppo di pari, che cadano in azioni come la menzogna, la disobbedienza, il rispondere male ai propri genitori è particolarmente elevato, come affermo anche nel mio saggio: “Conflitto tra genitori e figli, La crisi del dialogo nella famiglia contemporanea”. Bisogna imparare a dialogare con i figli adolescenti non per dare loro nuove regole o punizioni, ma per confrontarci e mostrare apertura mentale e fiducia nei giovani, responsabilizzandoli.
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