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Disastro aereo, le pressioni sulla Russia.

Creato il 23 luglio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo le ultime informazioni ed analisi raccolta dalla diplomazia europea e statunitense sul boeing 777 abbattuto lo scorso 17 luglio, gli Stati Uniti hanno chiesto alla Russia di accordare l’ingresso agli ispettori Osce nel punto in cui è avvenuta la tragedia. Gli Stati Uniti, il cui portavoce è il segretario di Stato John Kerry, sono stati immediatamente appoggiati dalla diplomazia europea, in particolare dalla Germania, dall’Inghilterra e dalla Francia. Il sospetto è infatti che gli autori dello sparo siano stati i ribelli separatisti filo russi, dato che molto probabilmente il missile terra-aria proveniva proprio dal territorio russo. La discussione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si terrà nella giornata del 21 luglio, resa necessaria dai continui tentativi di offuscamenti delle prove: gli ispettori Osce non hanno avuto possibilità di controllare il luogo intero del disastro, i separatisti filorussi hanno fatto sparire alcuni pezzi del veicolo e si sono presentati armati agli osservatori internazionali. Insomma, pare che le indagini siano state più ardue del previsto, sia per il caso diplomatico che sta emergendo, sia per le dinamiche difficili nei dintorni della zona interessata. Nel frattempo sta continuando la ricerca delle vittime, in totale 298 fra passeggeri ed equipaggio, ma purtroppo ci sono stati episodi di saccheggio, tanto che il governo ucraino ha dovuto chiamare le famiglie delle vittime per sollecitare il blocco delle carte di credito, per non rischiare disastri economici oltre a tutto ciò che già è successo. Essendo arrivati a conoscenza della traiettoria, del punto e dell’orario di partenza del missile che ha abbattuto l’aereo malese, le pressioni su Putin si stanno facendo sempre più significative.

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