Si succedono le notizie dalla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, dove nei giorni scorsi si è abbattuto un terribile terremoto, con gravi conseguenze anche sulla centrale stessa. In queste ore, in questi giorni, è difficile, se non impossibile, stabilire se quanto sia veramente grave l'incidente, o se sia in gran parte fomentato dai toni allarmistici della stampa. Si sa, i giornali vivono delle disgrazie, tanto più son gravi, tanto più la notizia è attenzionata dalla stampa, e tanto più la gente presta attenzione (e tanti più soldi girano).
La ragione dovrebbe essere più prudente
In questo turbinio di informazioni e pareri più o meno esperti, mi lascia perplesso chi si appella al raziocinio per smorzare la gravità della situazione. Alcune dichiarazioni sono continuamente smentite e superate dai fatti. Per esempio, il giorno dopo il terremoto un autorevole e famoso giornalista su un autorevole e famoso quotidiano, inopinatamente ottimista, esprimeva la seguente considerazione:
“Orbene, se allo stato degli atti una prima cosa si può dire, è che proprio la terribile intensità del fenomeno abbattutosi sul Giappone ci consegna una nuova conferma del fatto che, in materia di sicurezza di impianti nucleari, i passi in avanti compiuti negli ultimi decenni sono stati notevolissimi, tali da reggere nella realtà dei fatti, senza creare pericoli per ambienti e popolazioni”Purtroppo tanto ingiustificato ottimismo si è scontrato con la realtà dei fatti. Altre dichiarazioni successive, di altri autorevoli esperti, si sono via via affievolite man mano che si allargava la zona di sicurezza attorno alla centrale nucleare.
In situazioni come queste, con notizie confuse, allarmistiche, tranquillizzanti, e anche centellinate ad arte, si dovrebbe avere sempre un atteggiamento prudente. Questo vale sia per chi prende la palla al balzo per condannare questa tecnologia, e ammetto che la tentazione è stata molto forte. Ma vale anche per chi giustifica o minimizza i fatti. Solo a freddo, settimane o mesi, si potranno sapere gli effetti di quanto sta accadendo a Fukushima e dintorni.
Chi si appella alla ragione, dovrebbe usarla lui per primo.
La politica dovrebbe essere più prudente
Anche il Governo italiano, subito dopo l'incidente, aveva confermato la volontà di proseguire nel programma nucleare italiano, salvo poi arretrare le proprie posizioni, dichiarando "le centrale nucleari saranno costruite nelle sole Regioni che le accetteranno", per arrivare infine a dire che "il disastro di Fukushima costringe a una riflessione sul programma nucleare italiano". Anche se è probabile che questa riflessione sia dovuta più alla prossima scadenza elettorale, che a un vero ripensamento sulle politiche energetiche.
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