Ognuno ha la sua. Quelle di Perri sono entità metafisiche, eterne ed assolute nel pantheon dei Rifiuti con il Dio Inceneritore, ma anche Galimberti ne ha una, piccola, transitoria, per le necessità dell’inceneritore ad interim. Una discarica da salotto, o da ripiegare in una valigetta ed estrarre quando fa comodo, un gioco di prestigio, un impianto usa e getta e comunque sarà per forza là, oltre le nebbie di Malagnino nelle terre di Vescovato. Il neosindaco Mariagrazia Bonfante insomma non ne vorrà sapere dello scherzo da prete.
La discaricuccia da diporto tanto per smaltire i residui delle fiamme dell’inceneritore e soddisfare la sete di denaro di LGH, signora delle politiche energetiche di finta sinistra renziana (una non sinistra) e destra, servirà anche perché la differenziata a Cremona città è vietatissima dai colonnelli della multiutility e poi rende molto.
Compromessone? Il Pd vuole punire la ribelle Bonfante? Imporre una propria legge strampalata, stile sbloccaItalia e sbloccadiscariche? Ingraziarsi la multiutility destrorsa? Esordire con una frenata?
Piano industriale per chiudere l’inceneritore, niente ristrutturazione milionaria della linea uno, ma vince una lentezza pericolosa.

