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Discarica di Cappella Cantone: quella strana lettera di Avino e Guizzardi (Legambiente)

Creato il 31 marzo 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Correva l’anno sghembo e bizzarro di Formigoni 2009, giorno 16 settembre, quando il percorso tortuoso ideato dai promotori della discarica d’amianto di Cappella Cantone s’infittiva della palpitante e torbida luce di una lettera pubblicata dal deceduto giornale LA CRONACA e firmata Renato Guizzardi, presidente di Legambiente Cremona, e Luca Avino (presidente MDC Cremona, associazione di consumatori, ma precedentemente di Legambiente, dipendente della Provincia e poi ).

Il titolo dichiara – come ci ricorda il valoroso dossier dei Cittadini contro l’amianto – che “il sindaco Tadi deve essere garante della sicurezza”. Eppure è il Comune di Cappella Cantone il principale beneficiario, oltre a Cavenord, del funzionamento della discarica dell’imputato Locatelli, titolare della ditta. Tadi non è l’uomo forte della giunta locale: lo è il Chiozzi, ex sindaco. Il Comune avrebbe percepito diversi milioni di euro se la discarica fosse stata realizzabile e realizzata, al contrario di quanto dimostrato dalla magistratura.

Ma Legambiente e il movimento di consumatori aviniano ritengono che la Cavenord abbia presentato un progetto eseguibile e che il Comune ben pagato dalle compensazioni sia super partes. I controlli tuttavia dovrebbero essere essere esercitati da enti indipendenti al di fuori delle parti.

L’idea di Avino e Guizzardi era mettersi a disposizione del Comune che avrebbe dovuto “prevedere in una convenzione e garantire tutte le procedure di sicurezza in caso di problemi di qualsiasi natura”.

Le due associazioni nemmeno entrano nel merito se il progetto sia fattibile o no. Occorrono dei fenomeni per comprendere che la distanza di due metri da una falda affiorante non può essere rispettata? Un’associazione ambientalista non deve prendere il problema in considerazione? Non è disponibile, per Legambiente Cremona, alcun parere da parte di un archittetto, un avvocato, un geologo? A colpo d’occhio si vedeva quel campo in località Retorto allagato dalla pioggia.

“Al di là delle proprie idee – sostengono i due autori della lieta missiva – un sindaco dev’essere garante”, anzi “ha dei compiti obbligatori”. Sì, tuttavia il conflitto d’interessi è talmente evidente che mette in imbarazzo.

Colpisce la voglia di credere alla ditta che fu di Testa e Locatelli, poi solo di Locatelli.

L’architetto Oldrati, durante una conferenza stampa presso l’hotel Impero di Cremona, prendeva in mano una pentola e sosteneva che anche se la pentola galleggia il contenuto non viene bagnato.

Per dimostrarlo, come spiegato dal Procuratore di Brescia Salamone, alcuni agricoltori sono stati corrotti per non irrigare, altrimenti Padovani dell’Arpa non avrebbe potuto rilevare che tutto sarebbe andato bene.

Ma c’è da fidarsi quando nessuno controlla in modo indipendente? Rotondaro dell’Arpa è stato coinvolto pesantemente. La Cavenord aveva contatti diretti con l’Arpa.

Le discariche d’amianto, tanto più in terreno agricolo e senza enti indipendenti di controllo, sono troppo pericolose. Non si può rischiare con una sostanza cancerogena. In Germania l’amianto viene messo nelle miniere esaurite, non a contatto con l’acqua.

Lascia meravigliati che nel 2009, quando per Avino e Rizzardi il discorso politico (“se fare o no la discarica”) sarebbe stato già chiuso per discutere solo su “come realizzarla” (ma che fretta!), Legambiente non abbia espresso parlando di un simile progetto della Compagnia delle Opere un punto di vista sul programma aggressivo della stessa Compagnia.

Salini che si oppone ai referendum sulla gestione dell’acqua pur di privatizzare il 40% della società provinciale, Salini che avvia una verifica su una discarica che non si deve fare, perché anche i rifiuti speciali possibilmente andrebbero riciclati, come poi il Parlamento europeo avrebbe indicato. A Gussola un allevamento ovicolo a breve distanza dalle case e da attività produttive serie, come quella di un coltivatore di frutta e verdura e quella di un normale agricoltore (ce ne sono ancora). A Crema un progetto di scuola di Comunione e Liberazione, a Crema il caso don Inzoli, che domina, sparisce, ricompare e accusato duramente dalla Chiesa stessa risparisce, mentre già a Bonemerse si provò in passato a parlare di scuola ciellina in formato ridotto. Altro poi sarebbe capitato, ma la vicenda del Robbiani di Soresina era nota. Poi Cogorno che dopo

Aggressività di Cielle e Compagnia delle Opere anche nel settore sociosanitario e ovviamente ospedaliero, ma anche edilizio. Palazzinari, consumo di suolo, invenduto immobiliare. E negli ospedali, come nelle case di riposo, si sa da tempo che cosa debba sopportare il personale e a che punto di insostenibilità siano arrivate le rette. Avvocato Sciumè in pista per costruire l’autostrada Cremona-Mantova: progetto poi rientrato con bandiera bianca dello stesso Sciumè e ora di nuovo ventilato, ma senza soldi, per far paura o sperare chissà in che cosa. Prima e dopo il 2009 il piano di conquista e la strategia tesa a conquistare potere è stato evidente.

E Legambiente dov’era? Che cos’ha detto?

Davvero Legambiente deve essere a disposizione di un sindaco per collaborare a garantire la sicurezza della discarica più discutibile degli ultimi vent’anni anche se il sindaco manifesta dubbi? Anche se i morti di cancro correlato all’amianto in provincia sono stati 37?

 


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