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Discarica in riva al Po, azienda dei porti dove il fiume non è navigabile

Creato il 21 febbraio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Attrezzi di un’impresa edile abbandonati in riva al Po da tanto tempo, alcuni dicono da ben tredici anni. A Casalmaggiore nessuno si è preso la responsabilità di rimuovere motrici, carri, apparecchi nuovi per lavorare la sabbia che possono aver avuto un valore di centinaia di migliaia di euro. Il terreno su cui si è formata la discarica è demaniale ma nemmeno l’Aipo è sinora intervenuta. Nel frattempo le attrezzature da nuove di zecca si sono arrugginite e sono rimaste in balia di se ne volesse appropriare, come se quel lembo di terra in riva al Po fosse terra di nessuno, non proprietà dello Stato. Così non sono mancate appropriazioni, dato che è difficile parlare di furti, e sotto gli attrezzi edili è cresciuta varia vegetazione, che li ha intrappolati in un’abbraccio di alti arbusti.
La zona è frequentata e non manca traffico di veicoli sull’argine. Una ditta lavora calcestruzzi, con concessione in area demaniale, e poco lontano dal fiume, sempre nella zona lungo l’argine che va da Casalmaggiore a Fossacaprara ma su territorio comunale, sorge l’area del campo nomadi. Sono ormai stanziali, convenzionati con il Comune da una decina di anni. Non lontano ecco la sede dell’ex agenzia dei porti di Cremona e Mantova. Ma il Po non è navigabile verso Mantova, e la competenza del trasporto fluviale oggi è dell’amministrazione provinciale. Problemi ormai storici, occasioni perse per valorizzare il fiume e degrado. Altro che riqualificazione naturalistica. Il dono del Po viene trascurato. Non si è trovato il modo di ricavarne soldi. È più conveniente inquinare.

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