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Discesa Bormio: la Stelvio è pronta!

Creato il 28 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Se Wengen e Kitz si giocano il titolo di discesa più spettacolare, su quella di Bormio non ci sono dubbi: è la più tecnica di tutte.

Certo, far correre gli sci-dote principe di ogni discesista-serve anche qui in Valtellina: ma le abilità in curva, il lavoro con le lamine, la capacità di mantenere le linee giusto fanno la differenza sulla Stelvio. I quasi mille metri di dislivello, tra la partenza a quota 2255 e l’arrivo nel cuore del paese, possono risultare davvero molto lunghi se un atleta sbaglia sulla Carcentina, l’inconfondibile diagonale in contropendenza, o si fa sorprendere dai salti dell’Ermellino e di San Pietro, o non riesce a portar fuori buona velocità prima del Canalino Sertorelli o dello schuss finale. La pista è stata preparata alla perfezione, nonostante le precipitazioni degli ultimi giorni: il grande lavoro dei volontari, diretti da Massimo Rinaldi e Tino Pietrogiovanna, garantiranno una Stelvio in ottime condizioni, che potrà risultare anche abbastanza dura e ghiacciata se le temperature si dovessero abbassare nelle prossime ore.

La gara si disputa regolarmente dal 1993, nella località valtellinese che ha anche ospitato i Mondiali in due edizioni e le finali di Coppa del Mondo 2000 e 2008; gli italiani vantano un solo successo, ottenuto da Christof Innerhofer nel dicembre 2008, la prima vittoria in carriera del finanziere di Gais. Del resto, l’ItalJet degli anni novanta era una squadra di grandi scivolatori, comprensibilmente in difficoltà su una pista così tecnica: basti pensare che un grande come Kristian Ghedina ha ottenuto solamente un podio da queste parti, con il terzo posto del 1996. Ci sono stati poi lunghi anni, prima del trionfo di Innerhofer, in cui gli italiani facevano persino fatica ad agguantare piazzamenti di rilievo, spesso confinati addirittura oltre la decima posizione: in tempi recenti le cose sono cambiate, il feeling di Inner con la Stelvio è notevole (terzo posto nel 2010, oltre al successo) e, soprattutto in questa stagione, la squadra azzurra può sfoggiare una grande evoluzione sul piano tecnico che potrebbe metterla a proprio agio su queste nevi. Dominik Paris, ad esempio, si è ben comportato nella prova di ieri chiusa in terza posizione, e potrebbe essere un altro nome da cerchiare in rosso...

foto tratta da skiweltcup.at

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OA | Marco Regazzoni

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