È di ieri, lunedì 8 aprile, il discorso all’Università di Hartford in Connecticut, in cui il presidente Obama ha trattato delle leggi sul possesso delle armi, con evidente riferimento alla strage del 14 dicembre scorso, quando a Newton (a pochi chilometri da Hartford) sono stati uccisi 20 bambini e 6 adulti nella scuola elementare “Sandy Hook” da Adam Lanza, che ha ucciso anche la mamma, maestra elementare nella scuola, e si è poi suicidato.
Nel discorso che aveva tenuto alla veglia di commemorazione, Obama aveva usato parole dure contro le stragi che sono ormai una triste prassi negli Stati Uniti (si ricordino le stragi di Denver, quando il 20 luglio 2012 alla prima di Batman sono morte 12 persone per mano di James Holmen, travestito da Bane, o ancora la sparatoria di qualche tempo fa a New Orleans) e aveva menzionato una prossima legge contro il massiccio possesso di armi – censite quasi una per cittadino.
A seguito del massacro di Newtown ci sono state numerose misure prese da alcune comunità locali; un esempio per tutte è stata la proposta in New Jersey “Cash For Guns”, ossia “soldi in cambio delle armi”, in cui sono state tolte più di 1700 armi da fuoco dalle case americane e consegnate direttamente (per essere smaltite) alla polizia in cambio di un compenso in denaro.
Dall’altra parte, il discorso di ieri del Presidente degli Stati Uniti vanno a scontrarsi con l’ordinanza di qualche giorno fa del consiglio comunale della cittadina di Nelson, Georgia, dove è stato reso obbligatoria un’arma per ogni famiglia.
“Ora è il momento di impegnarsi, ora è il momento di essere coinvolti, ora è il momento di respingere la paura, la frustrazione e la disinformazione. Ora è il momento che ognuno faccia sentire la propria voce, da ogni singola casa ai corridoi del Congresso. Noi non dimenticheremo le promesse che sono state fatte, siamo più determinati che mai a fare ciò che va fatto, e io sono qui per chiedervi di aiutarmi a mostrare che possiamo farlo.”
Queste sono le parole del Presidente Obama per incitare i cittadini a fare sentire le loro voci al Congresso, che inizierà a discutere della legge sul secondo emendamento della Costituzione, quello sul diritto a possedere armi, la prossima settimana.
Articolo di Miriam Barone.
Foto Pete Souza – White House