Di tre cose possiamo esser certi in Scozia: della pioggia, dei castelli, e delle distillerie.
Il whisky, l’acqua di vita, nasce forse in Irlanda, ma è in Scozia che trova il suo terreno naturale. In questa terra prospera assume una forma ed un gusto che diventano parametro per distillati da tutto il mondo.
Non ne sono propriamente un’amante, ma ho imparato a rispettare questo prodotto della terra che mi ha accolto e, piano piano, a conoscerne qualche aspetto, a partire dal nome: whisky (e non whiskey) è la denominazione che contraddistingue questi liquori di malto prodotti in Scozia e solo i prodotti scozzesi possono chiamarsi Scotch whisky. Quando in TV un qualsiasi americano chieda uno Scotch, ecco che siamo sicuri che quel che sta bevendo viene davvero dalla Scozia.
I whisky più pregiati sono quelli derivati dall’utilizzo di malti di una singola distilleria, i cosiddetti single malt whiskies. I blended, meno elaborati, sono invece una miscela di whiskies prodotti da cereali e whisky di malto, oppure miscele di whiskies di malto di più di una distilleria.
Ogni distilleria ha una propria “ricetta”, un proprio metodo e ogni zona è distinta da un gusto particolare: per chi ama i sapori affumicati e decisi l’isola di Islay sulle Ebridi Interne e’ il luogo ideale per scoprire il piacere di assaporare un distillato pregiato, prodotto di anni di paziente attesa e di sapiente artigianato. La torba di cui abbonda tutta l’isola conferisce al whisky prodotto sull’isola un gusto forte, torbato appunto, apprezzato soprattutto dai palati più fini.Io e la mia valigia rossa, di buon mattino, abbiamo preso il traghetto da Kennacraig (per andare a Campbeltown) e siamo arrivate a Port Ellen, l’approdo più vicino, dove comincia il processo di distillazione; è proprio qui che avviene uno dei processi più importanti per la produzione di whisky, la cosiddetta maltatura, cioè la germinatura dell’orzo che diventa malto.Il malto prodotto a Port Ellen viene poi utilizzato dalle distillerie dell’isola.
Da Port Ellen, qualsiasi strada è buona e porta ad una distilleria diversa, ce ne sono molte su tutta l’isola (Laphroaig, Ardberg, Bowmore, Lagavulin, Caol Ila, pure le impronunciabili Bruichladdich, Bunnahabhain… avete presente?): l’isola è facilissima da girare in macchina perché è veramente piccola. Ci sono B&B abbordabili ovunque, ogni paesino, anche il più piccolo, ha almeno un B&B dove appoggiarsi e i prezzi si aggirano spesso sulle 25/30 sterline a testa.
La distillerie sono visitabili, ma francamente, vista una, viste tutte. Quella che ho visitato con piu’ piacere e’ quella di Bowmore, nell’omonima cittadina. Il dram of whisky offerto dalla distilleria a fine tour e’ stato molto apprezzato, decisamente.
Particolare e’ la Kilarrow Parish Church, la chiesa di Bowmore, costruita su una base rotonda: se si dice che il diavolo si nasconda in ogni angolo, qui non c’e’ posto per lui!
Prima di proseguire nel mio giro dell’isola, non rinuncio ad un assaggio che non sia nel miglior whisky bar di tutta l’isola: il Lochside Hotel a Bowmore, dove ho potuto scegliere un assaggio tra piu’ di 250 diversi whiskies.
Oltre al whisky, e’ interessante visitare il Finlaggan Castle, vicino a Ballygrant, dove si riuniva il concilio delle isole, presieduto dal vero re di Scozia, il Lord of the Isles. Di questo castello oggi rimane solo una rovina, anche se particolarmente suggestiva.
Il weekend finisce e riprendo il traghetto, stavolta da Port Askaig, ma prima, una birretta veloce veloce al pub del Port Askaig Hotel giusto il tempo necessario all’imbarco della macchina.Insomma: un fine settimana tra distillerie non costa più di 200 pounds, traghetto compreso (il traghetto per me e la mia macchina l’ho pagato £76, £14 a persona piu’ una sessantina di sterline per la macchina, per ottimizzare i costi e divertirsi di piu’ e’ meglio andarci almeno in coppia).
Una meraviglia, anche perché è una vera full immersion nel mondo Scozzese.
Un saluto,
Valigia Rossa