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Discutibili strategie di marketing, invidia e flame

Creato il 09 agosto 2012 da Queenseptienna @queenseptienna

Discutibili strategie di marketing, invidia e flameBuongiorno, gente scrittevole. Qui è Chillercuin con un altro articolo incazzoso.
Di recente ho assistito a una strategia di marketing che mi ha discretamente irritata. Non ho intenzione di fare alcun nome perché sarebbe un modo per regalare visualizzazioni (e di conseguenza soldi) alla diretta interessata, quindi mi limiterò a raccontarvi quello che ho visto.
Un’importante casa editrice italiana, una delle big, sta collaborando con una youtuber. Beh, se la suddetta persona fosse un’appassionata lettrice che gestisce un canale dedicato alle recensioni, allora al massimo potrei pensare “beata lei”. Il problema è la suddetta youtuber non si occupa di libri, è una sedicente make up artist che si dice tale dopo un corso acquistato su Groupon. Quale sia il collegamento tra libri e make up, francamente mi sfugge. A meno che non si tratti di libri sul make up, per l’appunto, ma non è questo il caso, altrimenti non sarei qui a lamentarmi.
Qualcuno potrebbe venirmi a dire “Sei una bugiarda, lei gestisce anche un canale in cui ha recensito dei libri!” e io risponderei che tra dare un parere e recensire c’è un abisso. Almeno in teoria, una recensione ben fatta dovrebbe analizzare la trama, lo stile, la credibilità dei personaggi e così via. Non ho intenzione di andare a cercare il pelo nell’uovo, non sto parlando di un parere di qualcuno che non ha notato l’editing scadente o i personaggi stereotipati, sto parlando di una persona che “recensisce” ripetendo mille e più volte quanto il libro le sia piaciuto o le abbia fatto schifissimo.
Il primo che mi verrà a dire che sono invidiosa verrà decapitato. Tutte le fan della persona in questione giustificano le critiche con “SIETESOLOINVIDIOSE” e tanti punti esclamativi a seguire. Non è l’invidia a farmi incazzare. Il problema è che c’è gente che si sbatte per recensire in maniera sensata, che legge quintali di libri conosciuti e non, che spera in qualche collaborazione per poi vedersi superare da una persona che pensa che recensire sia un sinonimo di esprimere il proprio livello di gradimento e/o raccontare la trama per filo e per segno, stile sinossi. Insomma, si torna sempre allo stesso discorso: la gente competente – e non parlo necessariamente degli articolisti di Scritty, ci sono tanti blog letterari validissimi – viene superata da chi non c’entra una mazza. Tutto ciò mi rende parecchio avvilita.


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