Magazine Architettura e Design
Nel Medio Evo non esisteva la figura del progettista poiché non esisteva il progetto così come lo conosciamo oggi. L'architetto quindi svolgeva il suo ruolo di ideazione, coordinamento e gestione delle maestranze senza soluzione di continuità tra il momento della pianificazione/programmazione e quello della realizzazione. Il suo ruolo era quindi quello di capomastro, considerato primus inter pares tra le figure che popolavano i cantieri dell'epoca. La sua attività si svolgeva in gran parte direttamente in cantiere dove il suo know how dava letteralmente vita a spazi e forme attraverso le indicazioni fornite a manovali ed esecutori. Spesso, come indica lo stesso JacquesLe Goff che tanto ha indagato l'epoca medievale, l'architetto stesso svolgeva compiti manuali particolarmente delicati per gli esiti creativi (ad esempio era spesso anche scultore).
Ho scattato questa foto all'interno dell'officina di un fabbro; indica lo schema costruttivo in pianta di una ringhiera da me precedentemente progettata e disegnata al CAD. L'artigiano ha tracciato direttamente a terra, in scala 1:1, la sagoma degli elementi da assemblare per realizzare la ringhiera. E' per me interessante registrare la distanza oggi presente tra l'ideatore e l'esecutore, allo stesso tempo è importante considerare come l'atto del costruire la "buona architettura" sia tutt'ora strettamente legato a pratiche di progettazione ed esecuzione in cui il rappresentare e il fare tendono a confondersi. Un altro esempio l'abbiamo in questo altro mio scatto (risalente a 15 anni fa).
SeNSoRe, il blog di Carlo De Mattia
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