Disfagia consigli alimentari

Creato il 27 giugno 2014 da Catanesefra

I medici chiamano “disfagia” un disturbo nella progressione del cibo dalla bocca allo stomaco. Questo disturbo può presentarsi con livelli di severità variabile (più frequentemente nell’anziano) e va da un semplice rallentamento nella progressione del cibo fino ad una difficoltà così importante da impedire la stessa deglutizione o il passaggio del cibo fino allo stomaco. La disfagia è un disturbo con gravità alquanto variabile, può infatti presentarsi come un disturbo temporaneo, ad esempio nel corso di malattie acute debilitanti o in seguito ad interventi chirurgici, per malattie della bocca o della gola ma può anche essere causata da diverse patologie gravi ed invalidanti come ictus, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson; inoltre possono essere causa di disfagia anche altre malattie neurologiche che colpiscono invece anche persone più giovani (come la sclerosi multipla o la sclerosi laterale amiotrofica), gli esiti di traumi cranici e patologie più rare della gola o dell’esofago. In questi casi la disfagia ha un impatto a lungo termine sulla capacità di alimentarsi.

La deglutizione si svolge in quattro fasi distinte: dall’inserimento del cibo in bocca alla reazione automatica del corpo che lo fa passare in modo corretto attraverso la gola fino allo stomaco. Di norma, ogni atto di deglutizione completo dura tra gli otto e i venti secondi ma nelle persone anziane può durare più a lungo.

Il primo e più importante passo per affrontare la disfagia è recarsi appena possibile dal medico per avere una diagnosi completa.

Quali sono i sintomi della disfagia?

  • Fuoriuscita e/o presenza di cibo nel naso durante o dopo un pasto
  • La sensazione costante di avere del cibo bloccato in gola o di avere un nodo in gola
  • Cambiamenti nella voce, ad esempio un tono nasale o “gorgogliante”
  • Difficoltà a masticare e a controllare il cibo in bocca
  • Evitare di deglutire il cibo (trattenendolo in bocca)
  • Tosse o cibo che va di traverso quando si deglutisce
  • Schiarirsi spesso la gola
  • Ipersalivazione
  • Problemi legati al riflesso faringeo, ossia quando si fatica a liberare la gola dal cibo, tossire o respirare
  • Cambiamenti nel modo di respirare o tentativi di parlare durante la deglutizione
  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari, ad esempio mangiare lentamente o saltare del tutto i pasti

Nel lungo termine, possono presentarsi ulteriori sintomi di disfagia come:

  • Una consistente, involontaria perdita di peso (più del 10% del peso corporeo nell’arco di sei mesi)
  • Aumenti della temperatura corporea rapidi e inspiegati
  • Infezioni polmonari o polmoniti ricorrenti
  • Un senso di debolezza generale, un evidente cambiamento delle condizioni mentali e una complessiva perdita di forze

Modifiche a livello posturale o comportamentale

    • Sedete tenendo sempre le spalle nella posizione più corretta possibile.
    • Se il cibo si blocca – anche per poco tempo – alzatevi in piedi, stirate la parte superiore del corpo e camminate un po’; questo potrebbe facilitare il passaggio del cibo verso lo stomaco. Evitate di stendervi
    • Se i muscoli della mascella e della lingua sono deboli, potete farvi insegnare degli esercizi per rafforzarli in modo da rendere più efficace la masticazione.
    • Imparate a fare dei respiri lunghi e profondi (i logoterapisti sono in grado di insegnare tecniche per rendere più efficace la respirazione e più forti i muscoli della lingua e della laringe).
    • Se avete una protesi, assicuratevi che aderisca correttamente.
    • Evitate di mangiare entro le tre ore prima di andare a letto. Se il cibo si blocca nell’esofago durante la notte, può provocare forti fastidi, e persino dolore.

Modifiche della deglutizione

    • Tagliate il cibo a pezzetti piccoli o chiedete a qualcuno di farlo per voi.
    • Se avete perso il senso del gusto e dell’odorato non sempre produrrete abbastanza saliva da ammorbidire il cibo. Assicuratevi che il vostro cibo abbia un aspetto appetitoso e che sia variegato nei colori.
    • Tenete sempre molte bevande a portata di mano, in modo da aiutare il passaggio del cibo.
    • Fate in modo da avere molto tempo a disposizione per mangiare e non lasciatevi mettere fretta.
    • Cercate di mangiare con calma e in tranquillità, evitando le situazioni di tensione e senza persone che vi controllino e vi osservino.

Modifiche alimentari

Se il vostro problema è al livello della parte bassa dell’esofago, potrebbe riuscirvi del tutto impossibile mangiare cibi solidi. In tal caso dovrete modificare le vostre abitudini alimentari e la composizione del cibo, in modo da poterlo deglutire con maggior facilità.

    • I liquidi devono essere trattati con degli addensanti: si è portati a credere che l’acqua e i liquidi siano più facili da inghiottire, ma quando si ha uno scarso controllo sul flusso, ci sono alte probabilità che essi penetrino nelle vie aeree e nei polmoni. Il vostro medico generico oppure un dietologo potranno prescrivervi degli agenti addensanti.
    • Il cibo dal gusto un po’ aspro, condito ad esempio con limone, può stimolare automaticamente il riflesso della deglutizione.
    • Per stimolare l’appetito, i cibi devono avere un aspetto invitante. Non mescolate i purè di carne e di verdure, in modo da non renderli sgradevoli a vedersi. Utilizzate verdure molto colorate – per esempio broccoli e spinaci.
    • I cibi solidi devono essere trasformati in purè o ammorbiditi, così dovrete masticarli meno ed occorrerà una minore spinta per farli passare attraverso la faringe

articolo tratto da:

http://www.dysphagiaonline.com/it/pagine/05_what_treatments_are_available.aspx

http://www.nutricia.it/trattamenti-e-patologie/patologie/disfagia/


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