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Disfatta mondiale: i 7 peccati capitali del calcio brasiliano secondo il quotidiano di Rio O GLOBO.

Creato il 10 luglio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
800px-Hieronymus_Bosch_095O GLOBO, il quotidiano di una Rio De Janeiro con la testa ancora nel pallone, lista quest’oggi i 7 peccati capitali del calcio brasiliano che avrebbero portato alla disfatta mondiale contro i tedeschi.

Eccoli qui di seguito:

LE DIVISIONI DI BASE

A causa delle pressioni più disparate la formazione professionale non viene mai completata in casa. Il mito, l’obiettivo di fondo rimane sempre la squadra estera e sovente questi giocatori diventano campioni solo quando già dentro queste realtà sportive non brasiliane.

I RITARDI TECNICI

Il Brasile non produce più allenatori validi, non a caso gli allenatori brasiliani vengono arruolati solamente dalle squadre arabe o dell’est.

I PREGIUDIZI CONTRO GLI STRANIERI

Le squadre brasiliane non chiamano gli allenatori stranieri.

UNA GENERAZIONE PERDUTA

La generazione precedente dei vari Adriano, Kakà, Robinho è “naufragata precocemente” e quella dei Neymar si è dovuta imporre troppo presto.

L’ETICA DI GIOCO

Le sceneggiate in campo dei brasiliani tese a mettere pressione sugli arbitri alla fine non premiano. Gli europei giocano per vincere la partita, senza scorciatoie. Il Brasile tuttavia le lezioni le impara solo nelle situazioni come quella di martedì.

GLI STESSI DI SEMPRE

La rottamazione dirigenziale non è mai avvenuta, non ci sono mai state nuove idee.

L’AMBIENTE CALCISTICO

Le azioni intramprese per rendere gli stadi ambienti vivibili per la famiglia sono state un completo fallimento. Come conseguenza i bambini non vanno più allo stadio e viene a mancare l’amore per il calcio.

 

Chi pensava che i 7 PECCATI CAPITALI li avesse commessi tutti JULIO CESAR (e i suoi compagni) durante la partita con la Germania dovrà ricredersi.

 

Featured image, i Sette peccati capitali di Hieronymus Bosch, Museo del Prado, Madrid


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