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Dislike Spider Truman

Creato il 20 luglio 2011 da Powltheowl @Paul_The_Owl

Sono passati appena 4 giorni dall’apparizione in Rete di Spider Truman e dei suoi segreti sulla casta di Montecitorio. Pochi per poter trarre delle conclusioni sul fenomeno mediatico che il precario licenziato ha generato, vediamo per lo meno di fare il punto della situazione.

Dislike Spider Truman

Spider Truman ha raggiunto 343.100 fan su Facebook, una crescita incredibile anche se sembra rallentare. Ha pubblicato 15 post sul suo blog che vengono relinkati sulla pagina di Facebook. Ogni post genera migliaia di like e migliaia di commenti, alcuni fino a 4 mila, roba da far impallidire Obama.

Il suo account di twitter è pressoché dormiente, conta 5 tweet, ma ha 11.281 follower in attesa del risveglio.

Dislike Spider Truman

In questi giorni la stampa, quella vera, si è occupata del fenomeno dando rilievo all’anonimo spione specie per il suo aspetto mediatico-folkloristico, ma è soprattutto la rete che ha fatto ricerche e approfondimento per capire il fenomeno.

Assodato che per il momento l’anonimo precario non ha rivelato alcunché di shockante, Spider Truman con le sue fantomatiche rivelazioni è riuscito a toccare la pancia degli internauti italiani sollevando rabbia e indignazione.

Ma la manipolazione delle masse è un gioco pericoloso, e questo è il tasto dolente della vicenda. Chi diceva che questa è un’operazione di Marketing Politico non so se avesse ragione, ma qualunque fosse l’origine di questa iniziativa si sta ritorcendo contro chi l’ha sviluppata. Se lo scopo era divulgare il malaffare dei politici e creare un network dal basso per arrivare ad un fine comune Spider Truman ha fallito, o sta fallendo.

Spider Truman, chiunque sia o chiunque ci sia dietro, non fa Rete. Usa la Rete con le stesso linguaggio della Tv e dei mezzi di comunicazione di massa. Cancella i commenti degli utenti, cancella i post sulla sua bacheca, non interviene mai nelle discussioni generate dai suoi stessi post. Utilizza Facebook e la Rete come megafono del suo verbo.

La Rete è per definizione scambio, aggregazione, condivisione, opposizione. Spider Truman non fa nulla di tutto ciò, alimenta lo sdegno e l’insoddisfazione dei suoi sostenitori senza dialogare con loro.

I suoi primi post erano di denuncia, pubblicava materiale inedito o non, ma comunque il suo intento era quello di informare il pubblico sulle agevolazioni della casta dei politici di Montecitorio.

Dislike Spider Truman

Successivamente le pubblicazioni di Spider Truman sono state sempre meno divulgative, anzi, vaghe e dal tono profetico. Ha sostituito la sua immagine  del profilo con quella della maschera di V per Vendetta ed annunciato di voler svelare la sua identità, salvo poi nascondersi dietro una descrizione a metà tra Pirandello e la novella di Alan Moore.

Dislike Spider Truman

Il pubblico comincia a sentire puzza di bruciato. Infatti se i primi commenti sui suoi post erano di approvazione e di sostegno alla causa, ora sono sempre di più i fan insoddisfatti e disillusi.

Se questo movimento si rivelerà una bufala o non avrà una valvola di sfogo, e non intendo azioni di guerriglia sono un gufo pacifista, il rischio è una sconfitta per tutti. Avremo gridato al lupo al lupo, ma il lupo è rimasto nella tana. Ci saremo abituati anche a questo tipo di protesta e il prossimo rivoluzionario che apparirà su Facebook non avrà credibilità.

Da strumento dell’antipolitica, Facebook, potrebbe così essere sdoganato a strumento della politica o meglio della malapolitica. Le operazioni come quella di Spider Truman rischiano di diventare strumentali quanto i talk show del primo pomeriggio e anche Facebook perderà credibilità come mezzo di comunicazione.

Mentre scrivo Spider Truman ha prima pubblicato la data della sua morte/scomparsa dal web,

Dislike Spider Truman

salvo poi cancellare e riscrivere il post a seguito dei commenti dei fan.

Dislike Spider Truman

Se nel mio post precedente vedevo questa operazione con favore e curiosità, e sostenevo che potesse realmente arrivare là dove le inchieste di La Repubblica, di Report, o il libro La casta non erano arrivate, oggi faccio un passo indietro, nella speranza di essere comunque smentito.


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