In Italia, come nella maggior parte dell’Europa, la disoccupazione durante la crisi è aumenta. Crescita media di 3 punti percentuali, ma da noi è più del doppio. Malta, Germania e Polonia uniche tre nazioni con disoccupazione in calo durante la crisi.
In occasione della festa dei lavoratori, Openpolis ha pubblica un MiniDossier intitolato “Piove sempre sul bagnato: il lavoro durante la crisi in Italia ed in Europa“. Oltre ad un focus specifico su donne e giovani, sono stati analizzati i principali indicatori macroeconomici, per capire come sono variati dal 2007 ad oggi.
La crisi economica ha colpito il Vecchio Continente anche e soprattutto a livello occupazionale. A livello europeo, la percentuale di disoccupati è aumentata mediamente di 3 punti percentuali. Nel nostro paese la percentuale è passata dal 6,1 del 2007, al 12,7 di fine 2014, per una crescita di +6,6.
Con l’Irlanda che ha registrato la stessa crescita dell’Italia, solamente quattro paesi hanno fatto peggio di noi: Croazia (+7,4), Cipro (+12,2), Spagna (+16,3) e la Grecia (+18,1). Quello che forse stupisce di più è scoprire che in un contesto di crisi tre Stati Membri hanno visto diminuire la percentuale di disoccupati. A Malta è passata da 6,5% a 5,9%, in Polonia da 9,6% al 9%, e in Germania è persino diminuita di 3,6 punti percentuali, passando dall’8,5% del 2007 al 5% del 2014.
A livello locale, tutte le regioni italiane hanno la disoccupazione in aumento, e tutte sopra la media UE. Sul podio delle peggiori abbiamo Puglia (+10,4), Campania (+10,5) e Calabria (+12,03).
Per approfondimenti:
- L’Italia ha la percentuale più alta di giovani che non studiano e non lavorano
- MiniDossier “Piove sempre sul bagnato” (italiano)
- MiniDossier “When it rains, it pours” (english)