Approvati con il decreto legge “Svuota Carceri 2012″
Con l’approvazione del decreto per evitare il sovraffollamento delle carceri passa la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari in Italia entro il 31 marzo 2013. Questo atto legislativo è l’esito finale di una serie di iniziative che hanno visto prima l’approvazione del D.P.C.M. 1 aprile 2008( Ministro della salute Livia Turco), che definisce le modalità e i criteri per il trasferimento al servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle strutture e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria e successivamente le indagini ispettive della Commissione d’inchiesta del Senato sull’efficacia ed efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta dal Senatore Ignazio Marino. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è espresso definendo la condizione degli Ospedali Psichiatri Giudiziari “non degni di un paese appena civile”. La legge così come approvata indica le caratteristiche e sancisce tempi certi per l’individuazione di nuove soluzioni di intervento per le 1.500 persone internate, nella maggior parte dei casi senza garanzie delle cure e senza rispetto delle loro dignità. Di queste persone il 60% è internato perché ritenuto socialmente pericolosi. Tutti gli altri non sono stati liberati perché non hanno un progetto terapeutico, non hanno una famiglia che li accolga o un ASL che li possa assistere. I principi su cui si fonda tale provvedimento sono i seguenti:
-Demanda ad accordi tra Regione e Amministrazione penitenziaria per l’individuazione di idonee strutture per la sostituzione degli ospedali psichiatrici giudiziari prefigurando un modello di struttura completamente sanitarizzato che intende rappresentare la proiezione, sul piano organizzativo della prevalenza, o per lo meno della non subalternità, delle esigenze di cura rispetto a quelle securitarie e di mero contenimento della pericolosità sociale. In tal senso sono:
• individuate una o più strutture sanitarie in ogni regione fra quelle in possesso dei requisiti minimi per le strutture residenziali psichiatriche
• definite le rispettive competenze nella gestione delle strutture sanitarie sostitutive individuando le funzioni proprie del servizio sanitario regionale e le funzioni di competenza dell’amministrazione penitenziaria,
• istituiti i presidi di sicurezza ubicati lungo il perimetro della struttura sanitaria sostitutive e comunque all’esterno dei reparti in cui le stesse si articolano.
-Prevedere alternativamente alla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari la successiva vendita degli immobili, con proventi vincolati a investimenti strutturali nel settore della salute mentale ; la riconversione a diversa funzione penitenziaria. -Prevedere che le Regioni e le provincie a statuto speciale a uniformarsi a tale normativa.
-A decorrere del 31 marzo 2013 le misure di sicurezza del ricovero in OPG e dell’assegnazione a casa di cura e custodia sono eseguite esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie.
Adesso i servizi di salute mentale di provenienza dei pazienti devono elaborare dei Progetti terapeutici personalizzate al fine di dare oltre ad una risposta residenziale elaborino, insieme ai paziente, delle azioni per favorire l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo. In tal senso sono stati finanziati progetti mirati.