Nuova realtà dedita al death old school di matrice scandinava, i Disrupted debuttano con questo ep di quindici minuti e sei brani che, senza alcun compromesso, portano alta la bandiera del metal estremo, suonato al nord nei primi anni novanta.
Già dalla foto promozionale, che vede la band immortalata in un cimitero innevato, si capiscono le intenzioni del gruppo svedese: nient'altro che suonare death metal, percorrendo le strade tracciate da Entombed, Dismember e primi Edge of Sanity.
Niente di nuovo ma assolutamente affascinante per chi è innamorato dei suoni old school scandinavi; i sei brani inseriti in questo Heavy Death sono perfettamente in linea con quello che la scuola nord europea ha tramandato: produzione sporca il giusto, brani sparati a mille allora, con la parentesi della cadenzata e grandiosa The Dead, apice del lavoro, con il growl Mikael Hanni che ricorda quello di L.G Petrov, sottovalutato vocalist degli Entombed, mai troppo esaltato dagli addetti ai lavori, ma punto di riferimento di un'orda di seguaci che lo prendono come esempio di come si ruggisce su un album del genere.
Il resto è un sound potente e veloce, ritmiche e solos che emanano fetore di putrefazione ed un susseguirsi di cliché che riempiono le orecchie ed il cuore di chi non si è dimenticato di come si suona il death metal scandinavo.
Oltre la già citata e stupenda The Dead, non si rinviene un brano brutto in questo Heavy Death ( Suffocation Molestation e la title track sono gli altri picchi): certo, quindici minuti sono pochi, ma potenzialmente, pensando ad un full length, potremmo trovarci davanti ad un lavoro spettacolare, almeno per quanto riguarda il genere suonato.
Tracklist:
1. Reverse the Cross
2. Suffocation Molestation
3. Mutilated, Dissected, Perfected
4. The Dead
5. Heavy Death
6. Urge!
Line-up:
Erik Jerka Sävström - Bass
Jimmy Hurtig - Drums
Johan Kvastegård - Guitars
Thomas Liljekvist - Guitars
Mikael Hanni - Vocals