È in fase di decollo un “grande piano nazionale” contro il rischio idrogeologico: ad annunciarlo è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio che nelle scorse due giornate si è recato insieme al capo dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli nelle città e regioni maggiormente colpite dalle alluvioni.
“Il Paese è un paese ferito, ci sono 25 stati di emergenza. Dobbiamo recuperare 30 anni di ritardi” ha spiegato Delrio durante il suo viaggio volto ad individuare nei vertici con le istituzioni dei territori le misure di emergenza ed i rimedi a breve e lungo termine.
Una delle priorità fondamentali per poter intervenire è senza dubbio, secondo i rappresentanti del governo, quella di conferire la possibilità alle amministrazioni locali, in situazioni di emergenza, di poter investire al di fuori degli stretti lacci del patto di stabilità, come peraltro richiesto dai sindaci e dai presidenti di Regioni. “Il patto non sarà un problema per i comuni in emergenza” ha spiegato Delrio, riferendosi alla previsione inserita all’interno della Legge di Stabilità: “Il governo si è impegnato ad abbattere del 70% il patto di stabilità; al momento è in corso un confronto con i Comuni”.
In tale direzione, prosegue il sottosegretario, anche i mutui precedentemente accesi dagli stessi comuni potranno essere rinegoziati e se ne potranno attivare di nuovi per una cifra di 3 miliardi, con particolare attenzione alle situazioni di emergenza: “Non è possibile – afferma Delrio – avere limitazioni nella somma urgenza sulla messa in sicurezza di scuole e di strade”.
Per ulteriori informazioni in materia consulta il parere dei geologi italiani nell’articolo Dissesto idrogeologico: l’importanza della cultura della prevenzione.
Nel frattempo l’assessore al Bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti, ha chiesto “un intervento dell’Unione Europea contro il dissesto idrogeologico che sta colpendo tutta l’Italia ai sensi dell’art. 122 del Trattato dell’Unione il quale prevede, qualora uno Stato membro sia minacciato da gravi difficoltà per calamità naturali o circostanze eccezionali, la possibilità di concedere un’assistenza finanziaria da parte dell’Unione, come è stato fatto ai tempi della crisi economica greca”.
“Dovrebbe essere lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel corso del semestre di presidenza italiano – ha continuato l’assessore ligure – a informare il Parlamento europeo e richiedere l’intervento dell’Unione per realizzare, al di fuori dei vincoli di bilancio dello Stato cioè il deficit sotto il 3%, un piano straordinario nazionale di difesa del suolo che potrebbe valere 100 miliardi”.
E domani sarà una giornata importante: sono stati convocati infatti a Palazzo Chigi dalla struttura di missione del Governo #italiasicura (capitanata da Erasmo De Angelis) i sindaci delle aree metropolitane, regioni, autorità bacino per il piano nazionale di prevenzione strutturale, con progetti esecutivi, opere e interventi urgenti, risorse disponibili e un cronoprogramma da rispettare per difendere le aree metropolitane dal rischio frane o alluvioni.