Dove fosse il sindaco Oreste Perri, dove la giunta e i consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra resta un problema per i cittadini vittime delle bollette impazzite di Lgh, di cui fa parte Aem. Le vittime delle mega bollette si sono ritrovate ieri sera al centro famiglie di via Brescia. La politica però risponde solo attraverso alcuni partiti d’opposizione, in comune e Provincia, e tramite i giovani del comitato acqua bene comune del cremonese.
Filippo Locatelli
Tra il pubblico, da destra l’avvocato Luca curatti e caterina Ruggeri
Il comune sta dormendo e non si presenta agli incontri con i propri rappresentati politici: perché un comportamento simile a cremona? che hanno fatto di male i cittadini per meritarsi questo? Il teleriscaldamento, che doveva far risparmiare e ridurre l’inquinamento, invece ha prezzi impossibili per tanti cittadini. L’inquinamento tra l’altro non è diminuito per niente, per altri fattori.
Il comune dà la responsabilità a Lgh, proprietaria di Aem. Ma il comune ha regalato l’Aem con una delibera votata all’unanimità dalla precedente amministrazione al gruppo Lgh: reti per un valore enorme, di decine di milioni di euro (42 milioni) sono state cedute a una società finanziaria, Linea Group Holding, che non risponde più al comune e ai cittadini e nella propria mission non ha più alcuna funzione sociale, anzi pensa a fare utili. E il comune ora si volatilizza, come se non fosse proprietario di alloggi popolari. Ma questo è un dato fondamentale. Il proprietario di casa deve compiere lavori di manutenzione straordinaria, che a quanto pare sono necessari
Dunque circa un centinaio di cittadini si sono ritrovati ieri sera al centro famiglie di via Brescia, con organizzazione del cisvol, e si sono confrontati con Filippo Locatelli del comitato acqua bene comune di Brescia. Ha svolto un minuzioso intervento l’avvocato curatti (Assoutenti).
Molti i casi esposti dai singoli, grande il disagio, non pochi hanno subito il distacco di acqua, luce e gas perché non potevano pagare la bolletta a causa del teleriscaldamento. Di qui l’appello al comitato che ha raccolto le firme e promosso i referendum sull’acqua, seguendo poi passo passo l’evoluzione dell’argomento materia a tutti i livelli politici con estrema attenzione e preparazione tecnica.
Gli utenti dell’ex municipalizzata Aem si vedono consegnare bollette molto elevate: spesso 3mila euro l’anno per un alloggio popolare da 50 metri quadrati! Finora le reazioni degli utenti sono state personali e in ordine sparso. E’ necessario, come ha sottolineato Filippo Locatelli, ottenere i dati di ogni condominio e presentarli all’Aem, ponendo domande precise e documentate. Solo in questo caso, di fronte a quesiti corretti e documentati, l’azienda può riconoscere il problema e rispondere. Le iniziative di protesta e basta non danno modo di ottenere nulla. Occorre un sapere adeguato al linguaggio dell’azienda per poter far valere diritti e richieste: se un utente paga un affitto calmierato per fragilità economica come può sostenere bollette così alte? Ma bisogna dimostrare il disagio e renderlo inoppugnabile. Filippo Locatelli, come ha sottolineato l’avvocato curatti, ha avuto la capacità tecnica di intervenire correttamente, ottenendo risposte.
Inoltre, di fronte all’impossibilità materiale di pagare, per gli assegnatari degli alloggi popolari, il consiglio di Locatelli, come dell’avvocato curatti (vi è un contatto diretto e costante fra i due), è di rateizzare i pagamenti con bollettini postali bianchi, mostrando all’azienda la volontà di pagare. Il versamento di rate proporzionate alla possibilità economica reale degli utenti, grazie a una nuova norma che l’Authority varerà in aprile, impedirà all’Aem di staccare le utenze. Anche le rateizzazioni su misura della capacità economica dell’utente non potranno essere respinte dall’Aem, per quanto l’azienda chieda una rata sola o due per importi simili.
Le bollette sono alte, com’è stato spiegato, perché vi è una dispersione del calore nel passaggio del calore dall’impianto alla stazione di distribuzione del singolo condominio. In alcuni condomini i contatori non esistono nemmeno. L’utente non sa quanto sta consumando. Molte famiglie, oltre un centinaio certamente, pare di più, hanno subito il distacco delle utenze senza comprenderne il motivo. “L’Aem ha il compito di gestire al meglio l’impianto che ha ricevuto in gestione: se il teleriscaldamento non funziona bene la responsabilità è del comune o dell’Aler, in quanto proprietari dell’appartamento. E’ il contratto che regola questi rapporti”, ha sottolineato l’avvocato curatti. Si va in tribunale, secondo le norme, non al Tar.
Inoltre le tariffe sono inoltre aumentate poiché sono indicizzate al prezzo del gas, che segue l’andamento del prezzo del petrolio. I Kilowatt/ora vengono trasformati dalle aziende in tep (tonnellate di petrolio equivalenti) e quindi indicizzati alla tariffa del gas, fissata dall’Authority. con il prezzo del petrolio, sono salite tutte le tariffe.
Nei condomini, poi, le bollette dipendono dai millesimi: soluzione applicata poiché il teleriscaldamento funziona sempre, il singolo appartamento non ha una caldaia autonoma.
Allora non resta che presentare all’azienda una statistica accurata delle bollette condominio per condominio, rappresentando la situazione complessiva con una casistica il più possibile completa. I cittadini pagano la dispersione di calore fra impianto e stazione: “Il consumo è 1 ma io pago 8″ ha affermato Francesca Pontiggia (comitato acqua bene comune). E’ una situazione diffusa: la differenza immensa fra consumo e prezzo deriva dalla dispersione di calore che si verifica anche nell’abitazione, secondo i casi.
“Allora bisogna modificare l’impianto e intervenire anche sulle abitazioni”, è la conclusione di tanti. La lettera con cui Aem gestioni ha risposto a Locatelli documenta che Aem ha trovato una situazione di fatto e la gestisce: “Noi rispondiamo della conduzione del calore dall’impianto alle stazioni dei condomini”. Allora modificare l’impianto e le abitazioni non spetta ad Aem ma al comune. I cittadini non possono che unirsi in una sorta di azione collettiva, una class action fatta in casa, con l’aiuto di Filippo Locatelli e chiunque si metterà a disposizione per raccogliere dati e presentare un’ampia casistica.
All’incontro hanno partecipato anche una dipendente del comune, Laura Gerevini, Maura Ruggeri e caterina Ruggeri (Pd), Giacomo Bazzani (Prc, ma anche ex consigliere d’amministrazione dell’Aem cremona), che ha sottolineato l’errore di regalare Aem a Lgh da parte dell’amministrazione corada, Giuseppe Torchio (Lista Torchio), consigliere provinciale, il movimento 5 stelle, la caritas della parrocchia di San Francesco.
“Aem Gestioni – ha affermato Giacomo Bazzani nel suo intervento – ora deve aspettare giugno per sapere se fa degli utili. Siamo arrivati al punto in cui l’Aem si contende i parcheggi con un privato pur di fare cassa e non risponde più agli utenti delle case popolari”.
“La spesa a carico dei servizi sociali è tale – ha affermato la rappresentante della caritas della parrocchia di San Francesco - che ci sono ricadute anche su altri servizi, come la mensa scolastica”.
Maura Ruggeri, ex assessore ai servizi sociali, ha spiegato il modo di procedere che aveva attivato: c’erano operatori di quartiere che tenevano i contatti con l’amministrazione, che nel caso di Largo Pagliari aveva potuto trattare con l’Aler. Ora questi operatori di quartiere o anche comitati sono diventati sensori spenti, non ci sono più. Il comune non riceve più informazioni dirette e tempestive dai cittadini. Inoltre il comune ha spostato l’ufficio alloggi, peggiorando la comunicazione con i cittadini.
Da parte propria caterina Ruggeri, già assessore a propria volta, aveva la delega alle periferie e ai comitati di quartiere: ha invitato a unire le forze, in linea con il comitato acqua bene comune.
Sulla situazione delle bollette enormi il Pd, va ricordato, non ha mancato di presentare un’interrogazione e di sottolineare il problema in consiglio comunale.
Da qualche oltre un anno il comune ha inoltre ceduto la gestione di tutti i propri alloggi all’Aler, tramite una discussa convenzione tutt’ora in vigore.
L’amministrazione comunale ha trasformato, nel corso degli anni, una questione sociale e civile (le bollette degli alloggi popolari) in un fatto tecnico economico, assoggettato agli interessi di una holding finanziaria, che dei cittadini in difficoltà non si interessa se non dimostrano sviluppate capacità di comprensione dei problemi. chi non comprende il linguaggio della burocrazia rischia di finire nei guai: si è creata ormai una nuova frattura sociale.
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