Certo lo ammetto è un pò strano che io parli di televisione e di telefilm ma per “Distretto” faccio un’eccezione.
Credo che la serie sia nata 11-12 anni fa e mi ricordo che dopo la prima edizione per le altre 2-3, credo il giovedì sera o il martedi, tutta la mia famiglia si siedeva sul divano e si beveva non tanto le trame ma i personaggi.
Ad ogni stagione questo rapporto si consolidava, rapporto discreto ma coinvolgente. Un figlio laziale che complice la “sguaiataggine verbale ” televisiva rendeva Ricky Memphis suo idolo, un poliziotto amico e non è poco ad un’età adolescenziale.
Poi i personaggi via via son morti, come una delle possibilità per l’attore di liberarsi da uno stereotipo, e serie dopo serie l’abbiamo guardata più con la testa all’indietro che davanti.
Ieri sera ormai pensavo che giunti alla decima , il tutto fosse terminato, hanno iniziato la undicesima . Ma la famiglia non c’era più. C’ero solo io, addormentato e ogni tanto , coerentemente con il mio lavoro e con le informazioni che dò nel blog, passavo sul terzo dove c’era l’ennesimo grido sconfortante sullo stato dell’agricoltura in Italia.
Mio figlio rincasato verso le 23 , invece di fermarsi , ha detto ” Ah c’è distretto...” ma se n’è andato a dormire. Mi è sembrato di cogliere il tempo forse ancor più che nelle nuove facce dei personaggi del distretto di polizia tuscolano.
COMMENTI (1)
Inviato il 11 ottobre a 07:54
sono rimasto veramente deluso: attori sbagliati, trama inconsistente. Lo dimostrano anche i dati di ascolto. Un vero peccato, paragonandolo alle prime edizioni.Comunque, mal comune mezzo gaudio, in quanto anche le altre fiction sono piuttosto penose. PL