Tra i gruppi cardine della New wave of british heavy metal, i Raven furono tra le band che contribuirono, nei primi anni ’80, ad alzare l’asticella della violenza sonora oltre limiti fino a quel momento mai violati, aprendo la strada al nascituro thrash. Quando nel 1981 uscì Rock until you drop, nessuno andava veloce come loro, al di fuori del punk. E, a differenza di Venom e Motorhead, i Raven di punk non avevano un bel nulla. Erano una sorta di figlio bastardo ipervitaminizzato di Sweet e Judas Priest, un qualcosa di mai sentito prima, tanto da costringere la Neat Records a inventare per loro il neologismo “Athletic rock”. E, ad ascoltarli bene, i primi Gamma Ray e Helloween dovevano molto più ai Raven che ai connazionali Accept o agli stessi Priest. Il successivo Wiped out, per me il loro capolavoro, andò ancora oltre e li consegnò definitivamente alla storia.
A metà anni ’80, arrivò inevitabile la decadenza. I fan trovarono proprio nel thrash emozioni più vivide e la band, dopo la fallita svolta commerciale di The pack is back, proseguirà la carriera tra alti e bassi e lunghi silenzi, senza però mai gettare davvero la spugna o cedere a compromessi. Fino ad arrivare ai giorni nostri, nei quali la parola d’ordine è nostalgia e una reunion non si nega nemmeno ai gregari più sfigati. Nel 2010, dopo oltre un decennio di silenzio discografico, esce l’eccellente Walk through fire, che riporta di prepotenza i fratelli Gallagher sulla ribalta, di fronte a un pubblico divenuto nel frattempo sempre più passatista. Il disco è una bomba e gli inglesi salgono sempre più in alto nelle bill dei festival. Se lo meritano, niente da dire.
A fine aprile uscirà il nuovo disco dei Raven, ExtermiNation, finanziato con una campagna di crowdfunding. Il primo singolo, Destroy All Monsters, riprende il titolo di un loro vecchio live e spacca decisamente i culi. Da una parte, sarebbe carino esaltarsi altrettanto per gruppi molto più giovani, dall’altra fa un piacere enorme vedere questi vecchi ragazzi in tale forma dopo quarantun anni di carriera:
Se volete approfondire, potete leggere una mia intervista a John Gallagher, realizzata proprio in occasione dell’uscita di Walk through fire, a questo indirizzo (Ciccio Russo).