DISTURBI PSICOLOGICI: ATTACCO DI PANICO, un Disturbo d'Ansia sempre più frequente.

Da Dott.ssa Manganiello - Pesaro

Sempre più spesso si sente parlare di Disturbo da Attacco di Panico il quale fa parte di una più vasta gamma di disturbi definiti Disturbi d’Ansia.

Il manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM IV) così lo definisce:

“ Un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale sono presenti almeno quattro dei seguenti sintomi che si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:

-palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia

-sudorazione

-tremori fini o grandi scosse

-dispnea o sensazione di soffocamento

-sensazione di asfissia

-dolore o fastidio al petto

-nausea o disturbi addominali

-sensazione di sbandamento, instabilità, di testa leggera o svenimento

-de realizzazioni (sensazioni di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi)

-paura di perdere il controllo o impazzire

-paura di morire

-parestesie (sensazioni di torpore o formicolii)

-brividi o vampate di calore “

L’intensità dei sintomi fisici fa pensare, a chi vive un attacco di panico, ad un grave problema fisico (es. un infarto) per questo di solito si rivolge al proprio medico di base se non addirittura al pronto soccorso. Esclusa ogni possibile causa fisica è possibile fare una diagnosi di Disturbo di Attacco di Panico.

In seguito, il soggetto, può avere altri episodi di attacco di panico oppure non averne più ma il terrore vissuto, anche in una sola esperienza, può sviluppare la paura persistente che si presentino successivi episodi di attacco di panico.

La persona inizia così a mettere in atto tutta una serie di strategie per evitare che ciò accada di nuovo e lo fa in maniera decrescente. Per cui, per esempio, in principio evita il luogo in cui è accaduto l’episodio, poi evita tutti i posti simili infine inizia ad avere paura di qualsiasi luogo potenzialmente pericoloso e preferisce non uscire di casa.

Uscire dal circuito dei comportamenti negativi è possibile con l’aiuto di un Percorso Psicoterapeutico mentre il contributo Farmacologico è utile a contenere l’ansia iniziale ma non è sempre necessario.

La persona lavora con il suo Psicoterapeuta a più livelli:

-per migliorare il benessere psicologico e l’autonomia personale riducendo fino ad eliminare i comportamenti di evitamento (es. trovarsi in una situazione che genera un’ansia accettabile fino a raggiungere la tranquillità);

-comprendere l’origine del panico per modificare il contesto che l’ha causato piuttosto che quello in cui si è presentato (es. una donna scopre che il suo attacco di panico, presentatosi in auto, è dovuto alla paura di lasciare a casa, da sola, la madre anziana e non alla paura di guidare);

-aumentare la consapevolezza di Sé, delle proprie capacità e dei propri limiti per adattarsi al meglio agli eventi della vita o ai compiti da affrontare (es. imparare ad accettare alcune paure o farsi aiutare a risolvere un problema complesso)

Il Disturbo di Attacco di Panico è come una sveglia che ci avvisa che è arrivato il momento di affrontare un problema perché fisicamente e psicologicamente non possiamo più sostenerlo da soli.

Dott.ssa Katjuscia Manganiello Psicologa Psicoterapeuta Pesaro Urbino MarcheStudio di Psicologia e Psicoterapia V. Postumo, 8 Pesaro Urbino Marche


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