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Se fossi un rozzo e primitivo dittatore potrei disseminare le piazze di forche per esempio. Questo è quanto si vedeva durante l'occupazione nazista, nelle fucilazioni di massa in Cina o durante il regime di Pol Pot. Lo vediamo ancora oggi nelle impiccagioni di gruppo in piazza a Tehran o in qualche reportage su guerre e guerricciole etniche in Africa.
C'è però un modo molto più sofisticato ed efficace che è stato portato ad ineguagliati livelli di raffinatezza, e non da qualche regime dittatoriale e sanguinario ma dalla nostra cara ed osannata democrazia. Si ottiene attraverso l'utilizzo della tassazione sempre più pesante contemporaneamente alla sapiente modulazione di esenzioni fiscali a questa o quella categoria. E' così possibile spremere indiscriminatamente la popolazione facendo in modo di iscrivere la maggioranza di essi a qualche club esclusivo che gode di particolari privilegi.
La raffinatezza dell'operazione consiste in questo.
Attribuisco un privilegio fiscale o normativo a favore degli appartenenti a una categoria a scapito di tutti gli altri. Il beneficiato diventa perciò qualcuno che ha qualcosa da perdere e quindi puntella e difende il sistema che glielo garantisce scagliandosi contro chi vuole eliminare il suo privilegio. Ma se io creo una nutrita quantità di club esclusivi, farmacisti, tassisti, impiegati pubblici, iscritti al sindacato, produttori di pannelli fotovoltaici, editori, imprese della confindustria, chiesa cattolica, abitanti in aree da sviluppare o in aree svantaggiate, etc etc., tutti avranno un nemico comune: quei pochi che hanno capito che la pressione fiscale è così elevata perchè ciascuno deve pagare i privilegi di qualcun altro.
Il risultato è qui sotto i nostri occhi, la gente impoverisce, si lamenta di non arrivare a fine mese, perde il lavoro ma difende il sistema. Vuole, in altre parole, essere inclusa, vuole la tessera di qualche club esclusivo. Quale dittatore potrebbe arrivare ad avere un così elevato numero di schiavi che fanno la fila per essere arruolati e servire in cambio di un tozzo di pane? Geniale. La democrazia è riuscita ad arrivare dove Mussolini, Hitler e Stalin hanno miseramente fallito.
Mancava un tassello per completare tale furbissimo disegno. I soldi, tanti soldi, smisurate quantità di soldi. Altrimenti i debiti, tanti debiti, smisurate quantità di debiti. Il fatto è che i soldi sono una merce di scambio e una misura della quantità di beni e servizi che hai prodotto col tuo lavoro. Se cominci a crearne a volontà e lanciarli dagli elicotteri, essi varranno come le banconote del Monòpoli. Otto ore del tuo lavoro dovrebbero pargartele un milione di euro perchè un caffè al bar costerebbe settecento euro.
Ecco quindi perchè bisogna fare debiti. Bisogna spostare nel futuro la resa dei conti. Intanto che faccio debiti però vado avanti di nascosto a creare nuovi quattrini, non troppi però, quanto basta da fare alzare il prezzo del caffè poco alla volta. Così la gente non si accorge e continua a difendere il sistema. Continua ad andare a votare i pifferai che gli promettono meno tasse ma senza toccargli i privilegi oppure i cialtroni che gli promettono più soldi e i privilegi perchè non avranno pietà di evasori, speculatori, ladri, borsisti neri, imprenditori truffatori, visitors travestiti e rettiliani.
E dunque che si fa? Io mi sto preparando cantava Lucio Dalla. Osservo le manovre dei tecnici che non portano da nessuna parte, ascolto (ormai non più tanto) le parole dei pifferai che sono sempre le stesse e mi guardo bene dall’andare a legittimarli col mio voto, mi arrabbio ancora a vedere le milionate di persone che penzolano da un amo e vanno ancora cianciando di conquiste dei lavoratori, di diritti acquisiti, di valori resistenziali non negoziabili e sciocchezze simili. Poi scrivo queste inutili osservazioni e le condivido con chi le vuol comprendere, intanto che tiro grandi i figli, spiegando loro che qualche chance in più ce l’avranno fuori da questo paese di pagliacci. Forse.
Mauro Gargaglione
contributor EconomiaeLiberta.com
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