ATTIMO[1]
di MARZIA CAROCCI
Ombre su specchi
dai lividi incanti
dove muore riflessa
una parte di me;
ironico il mio sguardo…
nel silenzio assordante
mentre resta sospesa
l’evanescenza d’un pensiero
che scivola via sul vetro
come fresca rugiada.
INCANTO[2]
DI EMANUELE MARCUCCIO
Calma, pacata immensità dell’universo,
palpito dell’infinito:
sogno, immergersi rapito,
palpitar d’acque tremolanti,
risorsa ai sonori ardori,
attimo immobile e incantato,
anelito ad emergere,
rimaner sopito,
rifuggire sommerso.
Rifulge lo specchio che traluce,
che trapassa, si allontana:
pur divampa, pur s’immerge,
senza tempo.
1 aprile 1998
Emanuele Marcuccio
[1] Marzia Carocci, Némesis, Carta e Penna, 2012.
[2] Emanuele Marcuccio, Per una strada, SBC Edizioni, 2009. Ri-edita nella quarta di copertina dellʼAntologia del concorso nazionale di poesia Lʼarte in versi. I Edizione – 2012, Photocity Edizioni, 2012.
Magazine Poesie
I suoi ultimi articoli
-
“Tracce di mare” di Amedeo di Sora, presentato a Roma il 30 marzo p.v.
-
“La natura amica e la difesa del silenzio: la poetica di Michela Tombi”, a cura di Lorenzo Spurio
-
XXVII Concorso Int.le “Città di Porto Recanati” – Premio Speciale R. Pigliacampo
-
Il 21-03-2016 “Dillo a te sola” di Giusy Tolomeo sarà presentato a Busto Arsizio