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Diventare divi in Rete. Marilyn Monroe e i social network

Creato il 15 gennaio 2012 da Giorgiofontana
L’incontro tra la cultura digitale e il divismo di Marilyn Monroe avvenuto alla  Pow Gallery ha prodotto lo scorso 16 dicembre 2011 un evento inedito organizzato dal gruppo La scimmia nuda ed internet, che curo con Giorgio Fontana,  per continuare il percorso di approfondimento e dibattito sui mutamenti che l’era digitale sta apportando all’essere umano…  sperimentando in questa occasione qualche prova di retrospettiva e ricaduta sui personaggi del passato.

Diventare divi in Rete. Marilyn Monroe e i social network

In tutta franchezza Marilyn non mi è mai piaciuta granchè… lo “squittio” caratteristico del personaggio e le sue forme tonde e piene  cozzano da sempre con il mio ideale di diva. Da sempre preferisco una più rispondente Audrey Hepburn. Ma l’essere Marilyn divina tra le divine ha creato un link perfetto con alcuni dei ricorrenti cavalli di battaglia del gruppo : - la rete ci rende protagonisti reali o semplicmente divi virtuali? - Internet e i social media sono complici delle nostre mutazioni, delle nostre nuove identità, di trasformazioni cyberantropologiche,  di rafforzamenti del nostro ego? - la Rete davvero offre potenzialità ed occasioni di calcare scene di teatri inediti e possibilità di comunicare ben oltre la fatidica so glia dei sei gradi di separazione ? - e come la vita quotidiana, sociale , politica, economica si interfaccia e usa questi nuovi canali e potenti strumenti? Interrogativi impegnativi, raccolti e sintetizzati a partire dalla conversazioni che animano “La scimmia nuda ed Internet” e per affrontarli abbiamo chiesto aiuto agli esperti che frequentano e sostengono il gruppo. Con  Federico Guerrini , autore di “Vivere social”,  libro dedicato ai social media per la promozione aziendale, abbiamo esplorato i significati del vivere con Facebook & C, analizzando da dietro le quinte le piattaforme più diffuse oggi in Italia. Provocatoriamente  abbiamo chiesto a Fabrizio se Marilyn avrebbe frequentato i social network e quale avrebbe preferito, con  Twitter e You Tube emersi come gli ambienti più funzionali a rappresentarla. Con  Stefania Boleso , testimonial di una trasformazione professionale riuscita (dal marketing tradizionale al marketing non convenzionale), abbiamo voluto comprendere il significato  per un azienda e un professionista di approdare al web marketing, con quali cambiamenti e trasformazioni. Infine da  Tin Hang Liu di SeoLab, owner di Cityfan e creatore e animatore di luoghi virtuali di successo, siamo stati eruditi sul significato squisitamente operativo del “triturare i dati”, in quanto sono i dati, la loro analisi, disaggregazione e aggregazione, che offrono la prospettiva di successo o fallimento delle nuove campagne di social web marketing. L’attrattività della rete sembrerebbe rendere la comunicazione molto più facile e trasparente. Tuttavia, grazie anche al confronto con gli amici in sala venuti ad ascoltarci, il pericolo è di farsi trascinare dalle sue maglie  con il solo obiettivo di rendersi protagonista di una non consistenza, di proclamarsi produttore di una gran quantità di dati ed informazioni con poca personalità autentica, di farsi portavoce di campagne mediatiche e virtuali di breve periodo per poi scomparire. Si è discusso della campagna politica sul web di Pisapia, delle strategie di web marketing di Tripadvisor, delle capacità tecnologiche crossmediali innate dei nativi digitali, della gran quantità di notizie poco curate e documentate sparse nella rete. Uno degli aspetti su cui tutti ci siamo trovati daccordo, è, proprio come raccontava “qualcuno” a proposito della selezione della specie, la predizione di una selezione naturale che porterà gradualmente ed inesorabilmente a premiare chi in rete farà della qualità il proprio paradigma dì elezione offrendo quindi servizi qualitativamente superiori e reali e contenuti curati e personalizzati. Infatti, tramontata l’era del web 2.0, quella 3.0 che sta facendo capolino  sembra proprio caratterizzarsi da una maggior attenzione alla produzione di contenuti di qualità e alla nascita di nuovi mestieri che della cura dei contenuti faranno il proprio obiettivo professionalizzante. L’incontro ha spaziato anche sui temi di genere, sulle nuove dimensioni comunicazionali che le donne stanno ritagliandosi con successo grazie alle nuove tecnologie. La Rete diventa anche e soprattuto viatico di trasformazioni sociali e lavorative, dando voce a chi ne ha poca. Con Stefania Boleso abbiamo perlustrato, seppur brevemente, la nascita dei tanti movimenti aggregativi di donne in rete che della rete fanno lo strumento per realizzare progetti importanti trovando sbocchi professionali e di animazione a tutto campo. La splendida serata si è conclusa lasciandoci ancora la curiosità di tanti argomenti, spunti per il prossimo incontro, ma su tutti una risposta sembra essere certa: in Rete,  si può diventare divi senza esserlo. Giovanna Guarriello

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L'autore
Giovanna Guarriello

Università Bicocca -Milano
esperta di metodologie e
tecnologie della conoscenza,
marketing &  web communication 3.0,
social content curator

[email protected]


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