Diventare Mental Coach

Da Certifiedmentalcoachitalia

Un mental coach deve avere la capacità di porre domande, stimolare la crescita dell’altro,iniziando da se stesso.

È importante che il mental coach per primo si ponga obiettivi ambiziosi cercando a tutti i costi di raggiungerli, che veda il cambiamento come un’opportunità, al fine di conseguire una crescita ed una realizzazione personale.

Il Mental Coaching è una tipologia di allenamento mentale ad hoc, finalizzato ad operare un cambiamento nell’individuo che vuole raggiungere un obiettivo di tipo sportivo, professionale e/o personale, utilizzando al meglio le proprie potenzialità latenti, attraverso la pratica di esercizi specifici.

Fondamentale in questo percorso è la figura del mental coach, professionista che si occupa di trasmettere queste competenze, assumendo il ruolo di guida di un altro individuo guidato, detto coachee.

Affidarsi ad un coach competente e preparato è di grande importanza, al fine di raggiungere in tempi brevi risultati efficaci.

Facciamo un passo indietro

Il Mental Coaching come metodo formativo è diventato molto popolare a partire dagli anni ’90 negli Stati Uniti e solo nell’ultimo decennio in Europa, tuttavia la figura-guida del mental coach ha origini molto antiche.

Prendiamo ad esempio la figura del  maestro Socrate (470-399 a.C.), iniziatore del metodo maieutico, che assumendo il ruolo guida di un discepolo, attraverso il dialogo, lo aiutava a ricercare dentro se stesso le risposte giuste.

Nel XVI secolo nei territori anglosassoni il termine “coach” comincia ad essere utilizzato in ambito sportivo, associato alla figura dell’allenatore. A partire dal XIX secolo, gli studenti universitari inglesi, al termine del loro percorso di studi, cominciarono ad utilizzare la parola coach per indicare i tutor migliori, in segno di rispetto e gratitudine.

Negli Stati Uniti il coach nasce come figura associata all’ambito sportivo, ma è interessante vedere come non si occupasse più solo di incrementare il rendimento fisico della squadra, ma di guidarla anche dal punto di vista emotivo e motivazionale.

Il primo mental coach, come  lo intendiamo oggi, è Timothy Gallwey, iniziatore e fondatore del Mental Coaching come strategia formativa professionale e personale.

Nel 1960 Gallwey era capitano della squadra di tennis ad Harvard.

A partire dal decennio successivo si dedica allo studio di tecniche per migliorare la capacità di concentrazione e il rendimento nel campo di gioco.

Poco più tardi, nel 1973, scrive un articolo per il New York Times  dove delinea i risultati dei suoi studi, incentrati in particolare sui testi del guru Maharaj Ji. Nel 1974 pubblica il suo primo testo The Inner Game of Tennis.

A partire dagli anni ’90 la figura del coach comincia a comparire anche nelle aziende per motivare ed incrementare manager e dipendenti, al fine di aumentare rendimento e profitti.

In Europa  assistiamo solo nel 2003, a Stresa, alla prima conferenza internazionale, in cui verranno coinvolti 400 coach provenienti da tutta Europa.

Oggi il Mental Coaching è riconosciuto a livello mondiale come efficace strumento formativo, i cui rappresentanti più qualificati sono noti in tutto il mondo.

Che cosa fa un Mental Coach?

Dal punto di vista pratico il mental coach si rivolge ad una mancanza comportamentale, applicando delle strategie comportamentali e/o tecniche  di programmazione neurolinguistica (PNL).  Lavora sulla parte conscia del cervello e pertanto non può sostituirsi ad uno psicologo o ad uno psichiatra, nel caso l’individuo presenti delle patologie o disturbi di personalità. Il mental coach può e deve adottare strategie diverse, in base ai destinatari e gli obbiettivi da conseguire, inoltre deve intraprendere un campo di specializzazione. Di conseguenza, potremo sentir parlare di Life Coach, Business Coach e Sport Coach.

Il Life Coach si occupa di rendere l’individuo “leader di se stesso”, aiutandolo ad assumere il pieno controllo della propria vita, delle proprie emozioni e paure.

Il Business Coach invece fa capo ai manager e più in generale ad esponenti del mondo del lavoro, con l’obbiettivo di migliorare le qualità di leadership, individuare possibilità e soluzioni al fine di aumentare il rendimento e i profitti.

Infine lo Sport Coach o semplicemente Coach aiuta sportivi a diversi livelli a conseguire i loro obiettivi, attraverso tecniche per la gestione dello stress da competizione e la formazione di una mentalità vincente.

In sintesi, possiamo dire che il mental coach ha i seguenti compiti:

  • Porre al centro le potenzialità
  • Aumentare le prestazioni
  • Aumentare il divertimento
  • Aumentare la gratificazione e la capacità di autoregolarsi.

Il mental coach deve aiutare il coachee a valutare l’effettiva situazione, in base alle sue competenze e il suo bagaglio culturale, focalizzando il perché di un obbiettivo e visualizzando come conseguirlo.

Come si diventa Mental Coach

Di solito, chi è interessato a formarsi come mental coach lo fa per diversi motivi.

Primi tra questi predisposizione e passione.

Appare chiaro che non tutti possono essere mental coach. Anche se potrebbe essere un buon inizio, non è sufficiente aver fatto un corso di PNL o aver letto dei libri sull’argomento.

Un mental coach deve avere la capacità di porre domande, stimolare la crescita dell’altro, iniziando da se stesso.

È importante che il mental coach per primo si ponga obiettivi ambiziosi cercando a tutti i costi di raggiungerli, che veda il cambiamento come un’opportunità, al fine di conseguire una crescita ed una realizzazione personale.

Un buon mental coach deve studiare costantemente, non solo durante il suo periodo di formazione. È importante tenersi sempre aggiornati sulle ultime tecniche e tendenze formative, sviluppando un atteggiamento multimodale nella pratica e la sperimentazione delle tecniche.

Infine è fondamentale che assuma un suo ambito specifico di ricerca e sperimentazione, in base alle sue potenzialità e i suoi interessi, al fine di non diventare un grossolano “tuttologo”.

In sintesi, per iniziare un percorso di mental coach occorre:

  • Scegliere il giusto corso di formazione
  • Scegliere il settore in cui specializzarsi
  • Definire i propri obbiettivi professionali e di vita.

Avere una mentalità vincente e saper gestire i propri stati d’animo è fondamentale per raggiungere risultati migliori. Saper trasmettere questo ad altri può rivelarsi una formula vincente nello sport e nella carriera. Una formazione da mental coach può rendere migliore un professionista elevandolo a figura leader di successo, nel lavoro, nello sport, nella vita.


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