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Ogni umano decide a quale gruppo appartenere alla maggiore età dopo aver fatto un test.
Beatrice "Tris " Prior risulta " Divergent" , cioè non appartenente a nessuna delle classi di cui sopra, un genere molto raro e contrastato di chi governa perché in grado di sovvertire l'ordine prestabilito.
Lei per nascondersi sceglie di stare con gli Intrepidi e comincia un lungo, durissimo addestramento in cui si legherà al misterioso Quattro.
I due scoprono un piano che sta per essere messo in atto da un funzionario che prevede il controllo mentale degli Intrepidi tramite un siero, al fine di trasformarli in automi e operare una specie di pulizia etnica a carico di coloro che governano per stabilire un nuovo ordine.
Tris e Quattro ( detto così non è che i due si presentino molto bene, sembrano solo delle carte da gioco) devono riuscire a sventare il piano criminoso....
Divergent ha tutti gli ingredienti per piacere al pubblico adolescenziale un po' come ce l'avevano Twilight e anche Hunger games.
La storia di una adolescente un po' speciale che da sola combatte contro delle forze molto più grandi e potenti di lei, il suo condizionamento fisico e mentale che equivale a un percorso di crescita fitto di ostacoli, uno scenario distopico attraverso cui muoversi, tratteggiato per sommi capi per non complicare la vita a spettatori che non hanno troppa voglia di esercitare i neuroni sono tutti ingredienti molto apprezzati da quella fascia teen di pubblico potenzialmente in grado di affollare le sale cinematografiche.
Ecco, va bene tutto, ma in nome degli incassi dovevano per forza creare un clone di Hunger Games?
Perché ogni inquadratura di Divergent urla a pieni polmoni Hunger Games, persino la protagonista Shaleine Woodley , star incontrastata della serie televisiva La vita segreta di una teenager americana ,pare un surrogato mignon di Jennifer Lawrence, carnosa come lei e con le guanciotte esattamente come l'altra.
Guanciotte che inserite su una struttura fisica imponente come quella della Lawrence tendi a dimenticarle , ma su una ragazza antropometricamente normalissima come la Woodley risaltano troppo e non le fanno avere la faccia della supereroina spaccaculi che dovrebbe impersonare.
A parte lei , che si impegna poverina ma non esce mai dal cono d'ombra generato dall'essere una sorta di citazione in carne ed ossa della Katniss di Hunger Games, c'è poco da segnalare in un film che dura 140 minuti, ben oltre la soglia di sopportazione ed assicura pochissimi sussulti, anche la Winslet nei panni della cattivona appare svogliata e con la faccia di chi è capitato lì per caso.
Nota di demerito va al regista Neil Burger che disegna uno scenario distopico pigro e privo di slanci che non riesce a catturare l'attenzione di chi , come me, non conosce la fonte letteraria da cui è tratto il film, ed è un vecchio appassionato di sci fi oltre che di scenari distopici.
Scenari come quello di Divergent se ne sono visti a bizzeffe ma il problema non è tanto l'originalità dell'intelaiatura visiva ( che non c'è ) quanto il fatto che tutto sembra solo uno sfondo poco e male sfruttato per una storia di riscatto di un adolescente che potrebbe essere ambientata dovunque e in qualsiasi epoca.
Finale assolutamente aperto , altra cosa che fa girare gli zebedei, se vediamo un film dateci un finale, attesa spasmodica, vabbè si fa per dire, per i tre seguiti che arriveranno.
Non uno , ben tre.
A Hollywood non hanno il senso della misura.
PERCHE' SI : finalmente si rivede Ashley Judd in una parte decente
PERCHE' NO : clone sputato di Hunger Games a partire dalla protagonista, scenario distopico sfruttato poco e male, finale non finale per aprire la strada ai tre sequels...
( VOTO : 4 / 10 )
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