di Virginia Boddi
Come ogni anno, l’ultima domenica di novembre si svolge la Firenze Marathon (42,195 km), un evento a livello internazionale che porta alla città non solo atleti da tutto il mondo, ma anche numerose entrate economiche. Una corsa a cui possono partecipare tutti - non occorre essere un maratoneta! – e a cui prendono parte sportivi italiani e stranieri, famiglie con bambini e adolescenti al seguito, ma anche persone diversamente abili che corrono in handbike (particolare tipo di bicicletta che si aziona tramite manovelle mosse dalle braccia, la maggior parte sono a tre ruote). In quest’ultima categoria, lo scorso anno la maratona fu vinta col nuovo record del percorso da Alessandro Zanardi che, dopo il terribile incidente automobilistico di 11 anni fa e quello che ne conseguì, è divenuto – grazie alla sua tenacia, alla determinazione, umiltà, voglia di vivere – un esempio per tutte le vittime di incidenti, e non solo.
Alex Zanardi sulla sua handbike – dirittodicritica.com
Domenica 25 novembre si è corsa a Firenze la 29esima edizione della Firenze Marathon, inserita nel calendario ufficiale della maratone internazionali, al via dal lungarno Pecori Giraldi. 8.323 atleti, provenienti da tutto il mondo. Alla partenza era presente anche il sindaco Matteo Renzi che ha partecipato alla mezza maratona, come lo scorso anno e quello prima ancora. Nella grigia mattinata fiorentina si capisce ben presto che i propositi organizzativi di correre vicini al record della scorsa edizione non saranno esauditi: si transita infatti a metà gara (1h05’30″) di quasi 2 minuti più lenti.
Nella seconda metà emerge Shumi Endessaw Negesse che, inizialmente nel gruppo degli inseguitori, risale la cima fino raggiungere la prima posizione,con 2h09’59″ di tempo finale. Podio completato da Berga ed Asefa. Una gara quasi a senso unico per quanto riguarda la parte al femminile dove Dulume Shuru Diriba vince in 2h30’08″ davanti alla marocchina Janat Hanane che nella parte centrale aveva timidamente provato a rientrare. Si ritira la nostra Martina Celi con il terzo posto che va alla finlandese Johanna Kykyri. Per quanto riguarda il podio della categoria diversamente abili, premiati dal vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella, vincitore è stato Ronald Ruepp, secondo classificato Cristiano Picco, terzo Luca Mazzone. Grande assente di questa 29esima edizione proprio Alessandro Zanardi. Nella sessione per famiglie e ragazzi Ginky Family Run, con 1.500 circa al via e il ricavato devoluto in beneficenza, si è registrato il seguente ordine di arrivo: Giulio Nebbia (classe 2000), Matteo Cimatti (classe 2000) e Daniele Quadrani (classe 1999). Fra le ragazze vince Lucrezia Misuri (classe 2001), Sofia Cesari (classe 1997) e terza classificata Eva Bianchi (classe 2000).
Dopo 5h08′ è arrivato al traguardo il gruppo dei Marathonabili tra gli applausi della gente. La delegazione dei Marathonabili è un gruppo di ultra maratoneti, runner esperti e semplici appassionati della corsa. È un’associazione sportiva Onlus nata a Prato nel 2009 per vincere una sfida più importante di qualunque competizione, ovvero consentire a ragazzi “speciali” di vivere le emozioni di una vera maratona. Il gruppo, tutti con le magliette bianche, ha colorato con la propria presenza ed entusiasmo l’edizione 2012, presentandosi ai nastri di partenza della città che per prima, nel 2009, si è resa testimone di come una corsa possa davvero superare ogni barriera. A 3 anni dalla prima partecipazione alla Firenze Marathon, i Marathonabili sono tornati nel capoluogo toscano con un gruppo di atleti provenienti da tutta Italia.
Come succede ogni anno, la giornata della Firenze Marathon si è circondata di appassionati che ad ogni angolo del percorso si sono radunati per incitare i concorrenti, di migliaia di volontari tra l’organizzazione sanitaria e quella della viabilità ricoperta in parte, oltre che dai vigili, anche dai numerosi volontari della Protezione Civile del Comune di Firenze (io ero tra questi, ad occuparmi, assieme a un altro volontario, della viabilità) e della provincia.
Un evento veramente interessante, non solo perché tende ad unire atleti “abili” e “disabili” provenienti da tutto il mondo, ma anche bambini e famiglie e appassionati di questo sport. Bellissima l’atmosfera che si crea attorno alla maratona, ancor più se osservata da vicino: persone che si radunano agli angoli del percorso e all’arrivo degli atleti per incitarli a gran voce, SENZA NESSUNA DISTINZIONE. Durante il passaggio, ce n’erano per tutti i gusti, dai maratoneti veri e propri, a quelli che hanno partecipato correndo assieme al proprio cane, fino ai Marathonabili: i miei occhi si sono gonfiati di lacrime nel vedere sul volto di questi ragazzi disabili aprirsi un sorriso disarmante e i loro occhi illuminarsi di una gioia incontenibile. Missione compiuta!
Come tutte le cose vi è il rovescio della medaglia: non vi sono state solamente scene piacevoli, commoventi se vogliamo, ma anche scene deprecabili di persone che non riescono ad avere un minimo di sopportazione in una giornata in cui, inevitabilmente, l’intera città viene a paralizzarsi. C’è da dire che, oltre a provocare disagi all’intera città, questa maratona ogni anno porta a Firenze notevoli entrate, per la vasta affluenza dei partecipanti e delle loro famiglie.
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