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Ora che ho (finalmente!) finito la mia noiosissima tesi posso finalmente concentrarmi su Diversamente etero. Dalla proiezione al Mix è passato quasi un mese, lo so, ma come avevo già scritto qui il documentario era troppo complesso,variegato e stratificato per poter essere analizzato a dovere dalla povera me medesima in versione laureanda piena d'odio e caffè.
Sicchè al noioso tomo è stata messa la parola fine, passiamo a cose più interessanti.
Allora, diversamente etero: per prima cosa, quando scrissi questo post qui in seguito alla lettura di questa intervista, devo ammettere che presi una bella cantonata. Sgombriamo subito il campo: diversamente etero non è un documentario fatto da fan del sogno per le fan del sogno che racconta il sogno. Come ho già scritto in lungo e in largo, a me tutto quello che circonda l'essere fan crea un certo disagio, perché lo associo a qualcosa di irrecuperabilmente irrazionale. Considero già abbastanza da folli l'essere fan di qualcosa di "concreto"(id est, che so, un gruppo, un telefilm, un libro);se l'argomento su cui riversare l'adorazione è (parere mio, eh. L'invito smentirmi è sempre valido) una sonora baggianata, dall'incredulità si passa al rifiuto prima e l'irritazione poi. Però, proprio come nel documentario non si parlava strettamente di Veronica e Sarah, non mi dilungherò nemmeno io su quest'argomento che (l'ho capito, infine) non rappresenta il fine del documentario, ma solo il mezzo.
Quindi, se non è un documentario fatto da fan del sogno per le fan del sogno che racconta il sogno, che cos'è Diversamente etero?
Come detto sopra, usando l'ensemble Veronica e Sarah come punto di partenza, il documentario riflette su argomenti tutt'altro che faceti: la (mancata) visibilità delle lesbiche nella televisione italiana, l'immenso potere della rete nel far emergere il sommerso, tutte le relazioni, le situazioni e le implicazioni che questo fenomeno ha avuto, sui singoli prima e su una "collettività parallela poi". Il punto è questo: in Italia siamo così "a secco" di lesbiche in tv, lesbiche nella rappresentazione mainstream, lesbiche che siano effettivamente lesbiche e non solo spettacoli da Bagaglino, che un fenomeno seppur non strettamente lesbico ma, appunto, diversamente etero, diventa iconico, potente, diventa (dobbiamo ammeterlo) tutto quello che abbiamo. E che ci piaccia o no (a me non piace, non è certo un segreto), dobbiamo prenderne atto, e ragionare sul come riempire quel vuoto, che sa tanto di censura (giusto ieri italia 1 ha ben pensato di censurare un "bacio gay" durante la messa in onda di Gossip Girl) di emarginazione, di negazione. Semplicemente: per la tv noi non esistiamo. E sarebbe bello (oh, se sarebbe bello) affermare la tv è tutta spazzatura, spegniamo la tv, a morte la tv, concentriamoci su altro, boicottiamo mediaset, ma la realtà è che (purtroppo) ampia fetta della cultura italiana si forma anche grazie alla televisione, e non quella che passa all'una di notte Fuori Orario. Se la visibilità gay, seppur a spizzichi e bocconi, seppur spesso rappresentata in modo quantomeno opinabile, s'è ritagliata uno spaziettino nella televisione italiana, noi no. Noi siamo meno di zero, a meno che, ovviamente, non si vogliano considerare lesbiche due tizie a caso che in un programma tv a caso amoreggiano per far felice l'uomo di turno.
Credevo che rifletterci sopra per un mesetto buono, prendere un caffè con Elena Tebano, parlarne a chiunque mi capitasse a tiro mi avrebbe chiarito le idee, ma di fatto sono ancora punto e capo, ho tutto in testa ma non riesco a dirlo, non riesco a spiegarvi perchè, e come, per me vedere Diversamente Etero è stata una rivelazione, qualcosa che mi ha lasciata frastornata e con un sacco di cose a cui pensare, un sacco di cose da cui verrebbero fuori un sacco di post, qualcosa che non riesco (ancora ) a sintetizzare in maniera chiara e concisa, qualcosa a cui non sono ancora riuscita a mettere un punto.
Posso però dirvi che se leggete questo blog probabilmente questi argomenti v'interessano, perciò vi consiglio caldamente di andare a vedervelo (potete controllare qui quando e dove viene proiettato).Intanto per le milanesi che se lo sono perso, viene riproiettato questa domenica alle quindici presso lo Spazio A Sesto San Giovanni, all'interno di un'iniziativa organizzata dall'arcilesbica milanese. (qui tutte le informazioni)
Io (noi) ovviamente ci vado, così magari, prima poi, un post decente a riguardo riesco anche a farvelo.
Nel frattempo, nel mondo:
Il nostro nuovo sindaco, il noto estremista comunista e gay (cit)ha dato il patronicinio al gay pride,quest'anno. Motivo in più per scendere in piazza sabato pomeriggio (si parte alle 16.30 da piazza Lima, venite, questo è il sito ,della manifestazione).
Se cercate "lesbians" su google, questo sarà il risultato. Grazie Google.
Qui potete sentire l'interessante servizio andato in onda stamattina a Radio Popolare sui matrimoni gay nello stato di New York. Fantascienza ragazze, fantascienza.
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