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Diversificare il rischio attraverso il conto deposito

Da Mrinvest

Come ridurre il rischio degli investimenti, diversificare con i conti deposito adeguati

caratteristiche conti depositoVisto che dobbiamo essere pronti alle evenienze e i soldi messi al riparo ci proteggono da ogni insicurezza, ma neanche ci garantiscono di conoscere a menadito cosa ci riservi il futuro, il conto deposito deve darci sicurezza anche dagli imprevisti.

Quindi, capiremo come diversificare il rischio o, per lo meno, quali sono le alternative che il mercato ci ha messo a disposizione per farlo, senza i dolori dell’estinzione anticipata.

Alcune anticipazione sullo scenario economico

Vi anticipiamo che sembra esserci, in giro, una certa mobilitazione in ordine all’imposizione fiscale di natura proporzionale e si vuole fare in modo che l’imposizione sia strutturata su scaglioni di reddito, in modo che non costi troppo il bollo. D’altronde, molte banche stanno continuando a farsene carico, diventando ancora più competitive per i vincoli di almeno 18 mesi.

Terminata la pessima stagione per i bot che sono in caduta libera, abbiamo assistito ad agosto all’affannosa ricerca da parte di molte banche di assicurare comunque un minimo rendimento (0,24% ca) facendo risparmiare sulle commissioni e consigliando di reinvestire in btp decennali che ancora tengono. Questo per evitare le palesi proteste di chi, passato il mini-vincolo, dovesse trovare il proprio capitale letteralmente “assottigliato”, quando aspettava  almeno di vederlo aumentare. Un rendimento sui conti deposito fino a 18 mesi dell’1,50% netto sembra una magra consolazione, ma resta una valida alternativa.

Il miglior modo per evitare di dover estinguere anticipatamente il conto deposito

Vi è un metodo per evitare di chiedere, in fretta e furia, l’estinzione anticipata del vincolo acceso presso il conto deposito e tale strategia consiste nel cercare di stimare più o meno di quanto potremmo avere bisogno in caso di eventi fortuiti.

Ecco un esempio pratico e veloce per costruire il nostro budget, a partire da semplici pensieri della vita di tutti i giorni:

  • A quanto ammontano le nostre entrate mensili fisse e, se variabili, mediamente quanto ci entra in cassa? Poniamo caso che, tolte tutte le spese (affitto mensile, tasse varie, fabbisogno alimentare) ci restano netti 600 euro. Sono pochini, lo sappiamo ma è una base di partenza per calcolare la liquidità residua che necessiterebbe in circostanze straordinarie.
  • Nel frattempo, la paura di veder consumare, nella trafila delle spese tradizionali bancarie, il nostro bel “gruzzoletto” (15.000 euro) e di decimarlo fidandosi di investimenti sbagliati o consigliati male, cerchiamo un conto deposito che ci garantisca un rendimento sicuro.
  • L’anno scorso, un nostro parente ci ha sconsigliato di investire in titoli di stato, dato che, malgrado l’imposta sia agevolata rispetto agli altri casi (12,5% Vs 26%) tra commissioni di compravendita bancarie e gestione, i rendimenti sono crollati e non bastano, affinché ne valga la pena.

E’ chiaro da queste considerazioni che puntiamo decisamente verso un conto deposito vincolato. Ma il modo in cui vogliamo personalizzare il nostro può renderci una scelta migliore di un’altra.

Dobbiamo tenere conto che, in caso di imprevisti, non necessariamente ci servono tutti i 15.000 euro ma solo una quota-parte. L’estinzione anticipata in blocco può costarci veramente cara perché rinunceremo a tutti gli interessi sull’ammontare delle somme versate. Solitamente, viene garantito il tasso base, equivalente, in gran parte dei casi, a quello dei depositi liberi.

Certe volte, per prudenza, ci viene spontaneo ridurre il vincolo temporale, ma in questo modo il rendimento sarà certamente inferiore.

Ecco, quindi, il nostro consiglio. Cercate di capire, in base alla disponibilità media mensile, di quanto potreste avere bisogno di svincolare. Supponiamo 5.000 euro al massimo? Quindi, le nostre tranches ottimali sono nell’ordine di 4.500-5000 euro.

Qual è il problema? Se apriamo un conto deposito vincolato disgiunto per 3 volte per i 5.000 euro, non facciamo altro che spuntare un rendimento inferiore, visto che su importi pari a 15.000 euro (tetto minimo), spesso vi sono offerte migliori.

Le banche allora ci hanno proposto 3  soluzioni alternative per diversificare il rischio:

  • accendere più vincoli simultanei (vincoli multipli), a scadenze diverse e rispettando la giacenza minima. Solitamente, ciò è previsto per piccole frazioni di importo ed entro i 18 mesi (ad es. 5.000 euro). Ad es. Youbanking conto deposito prevede la possibilità di vincolare importi superiori a 5.000 euro (giacenza minima), anche non multipli di 5.000 euro, per scadenze diverse (9 mesi, 12 mesi, 18 mesi). Su 18 mesi viene applicato il rendimento maggiore pari all’1,10% netto. Volendo diversificare il rischio, in funzione della scadenza, ci basta vincolare a 18 mesi le somme che è più improbabile ci servano, lasciando per le emergenze gli importi pari al massimo a 5.000 euro nei vincoli più vicini. Potremmo, nel nostro caso, pensare di vincolare a 9 mesi 5.000 euro ed i restanti 10.000 direttamente a 18 mesi.
  • Per vincoli superiori a 18 mesi possiamo ottenere rendimenti anche superiori (ad es. con conto deposito Ibl spuntiamo su 24 mesi il 2,25% lordo) e non sempre ci conviene rinunciare a vincolare l’intera somma direttamente su scadenze superiori. Invece di offrire una diversificazione in base alle scadenze, le banche hanno proposto importi multipli per un unico vincolo, anziché vincoli multipli. L’importo che conta è quello complessivo (unico vincolo) e le tranches di importo sono solo una nostra sicurezza opzionale.
  • Rinunciare al tasso fisso e trattare il conto deposito come un prodotto di risparmio convenzionale senza vincoli, attraverso un piano di versamenti periodici. La banca vi garantisce un rendimento differenziato per scaglioni di importo (diversificazione non in base alla scadenza ma in base all’importo). Non è necessario, però, che versiate l’importo in blocco sin da subito ma si può costituirlo con un piano di versamenti mensili graduali. E’ quanto fa Findomestic, applicando il nuovo tasso di interesse al superamento del saldo-soglia (oltre i 7.500 euro viene assicurato il 2% lordo). Il vantaggio è che ciò non ci intacca troppo il bilancio familiare, dato che è sufficiente avere una giacenza minima sul conto di soli 100 euro. Questa alternativa permette di metterci gradualmente al riparo dagli imprevisti, versando il surplus di liquidità mensile dal conto di appoggio al conto deposito. Vi si può porre, però, un vincolo che è quello di predeterminare il piano di versamenti per importo e periodicità, fatta salva la possibilità di modificarlo nel tempo.

Concludendo, diversificare il rischio con il conto deposito l’abbiamo visto fare:

  • dal punto di vista della scadenza (conto deposito con vincoli multipli). Solitamente, viene posta la condizione di rispettare la giacenza minima per il vincolo più breve e di vincolare somme superiori (multipli o meno) per le scadenze superiori
  • dal punto di vista dell’importo in blocco (conto deposito con vincolo unico multitranches). Spesso, tale opzione ci viene offerta sui depositi liberi, ma è possibile anche, per rendere più appetibile il conto vincolato, trovarla per lunghe scadenze. Può essere richiesto, per comodità contabile, che le tranches siano tra di loro multipli, dato che il rendimento è unico (unico vincolo).
  • dal punto di vista dell’importo medio, attraverso un piano di versamenti periodici e permettendoci di gestire la liquidità nel tempo senza vincoli.

Speriamo che il mercato ci stupisca ancora con nuove valide soluzioni “creative” che ci facciano dormire sogni tranquilli!


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