Non piace al vescovo e non piace ad Arvedi, non piace ovviamente neanche a Zanolli ma questo si sapeva per deduzione logica.
La smazzata delle deleghe mostra carte multiformi e multicolori: fantasia, anzi precisione ne ha il sindaco, che ha il pregio di saper pensare per sua abitudine e professione d’insegnante e ricercatore.
Lo saprà fare il sindaco? Funzionerà il mosaico della spa dei tre assessori che si “spartiscono”, correttamente, i servizi sociali? L’obbligo è palese: lavorare in squadra se no i risultati non arrivano. Non ci saranno dominatori e sindaci ombra o supersindaco: l’architettura giuntale o ha i giunti oliati con resilienza ben sperimentata, cioè flessibilità e adattabilità al rischio, oppure perrifica.
L’assessore al bilancio, l’uomo con le chiavi della cassaforte in mano, è un esterno fido del sindaco (non solo, ovvio che anche i partiti ci sono e contano: aggregano il consenso dei cittadini che se non sono d’accordo si faranno sentire eccome) e così sulle prime è il Babau, se si vuole proprio gridare al lupo al lupo.
Qui però si constata solo che succede e finora sono stati compiuti passi procedurali. Si concretizzeranno e si capirà meglio.
Le deleghe sembrano troppo dettagliate, quasi come progetti. Pare (siamo nel campo delle sensazioni, poi si vedrà che accadrà) che gli assessori rischino di trovarsi ingabbiati.
“Come faccio a lavorare in squadra con il potentissimo assessore al bilancio se devo fare solo il mio compitino?”
Speriamo che questa domanda non risuoni in sala giunta. Una garante è il vicesindaco Maura Ruggeri: la sua esperienza e serenità di giudizio, dopo aver retto un assessorato difficile come i servizi sociali con chiarezza e aver svolto un ruolo di pregio nel Pd, dovrebbe assicurare la giusta libertà d’azione. Già maestra, può anche dare brutti voti e non per scherzo.
C’è un dato di fatto: Rosita Viola. Eccola all’inclusione sociale. Non si scherza. E’ il consigliere con il maggior numero di preferenze fra tutti e diventando assessore libererà un posto di consigliere per il primo dei non eletti, cioè Filippo Bonali di Sinistracremona Energia civile in Comune (Sel). E fanno due di sinistra tra consiglio e giunta. L’ufficio bandi diventa Viola anche quello tramite il gioco della trasparenza.
Alessia Manfredini, visto il lavoro svolto, è palesemente la più competente per l’assessorato all’ambiente, mai stato così forte (teoricamente, siamo all’inizio) nella storia del Comune di Cremona.
Il nodo è l’Aem-Lgh. Ma il sindaco la carta da giocare ce l’ha e la vediamo.
