Parlare di un capolavoro è sempre difficile, si finisce puntualmente di dire sempre le solite cose che tutti, chi prima chi dopo, hanno detto. Divorzio all'Italiana è indiscutibilmente un capolavoro. Sin dalla sua uscita è stato annoverato come tale e ben 50 anni dopo lo è ancora, in pratica un film inarrivabile. Praticamente perfetto, è capace ancora oggi di essere estremamente divertente, ma quel divertente che ti lascia sempre e comunque un senso di amaro in bocca, come solo la commedia all'italiana¹ era capace di fare. La regia è sublime, talvolta ardita, vedesi per esempio l'uso di accelerazioni per marcare il grottesco o il mandare una scena addirittura all'indietro. Germi vi inserisce pure del meta-cinema, con Mastroianni che va a vedere al cinema La Dolce Vita, che ha per protagonista Mastroianni. Geniale!
Pietro Germi, che dopo un inizio carriera volta al filone drammatico, diede una sterzata netta e decisa rispetto a tutta la sua filmografia precedente (da notare che fu il primo a toccare generi che in seguito avrebbero spopolato: il western nel fordiano In Nome della Legge; e il poliziesco ne Un Maledetto Imbroglio), partorendo una delle più riuscite e feroci satire all'Italia dell'epoca, parlando di due temi parecchio delicati: il divorzio e quel famoso articolo del codice penale che trattava del Delitto d'Onore. Il comparto attori è perfetto con in testa Mastroianni², in totale stato di grazia.
Un Must assoluto, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.
Note:
¹ Il termine fu coniato proprio in occasione dell'uscita di Divorzio all'Italiana.
² Legenda vuole che Germi non volesse il famoso attore, poiché lui solo doveva essere la star del film... pur non entrando in scena. In seguito la foto di Mastroianni truccato e vestito, così come lo vediamo nel film, fu inserita (credo dal produttore Cristaldi) insieme a quelle di molte altri sconosciuti. Germi, senza accorgersi che si trattasse di Mastroianni, lo vide e lo scelse.
Magazine Cinema
Parlare di un capolavoro è sempre difficile, si finisce puntualmente di dire sempre le solite cose che tutti, chi prima chi dopo, hanno detto. Divorzio all'Italiana è indiscutibilmente un capolavoro. Sin dalla sua uscita è stato annoverato come tale e ben 50 anni dopo lo è ancora, in pratica un film inarrivabile. Praticamente perfetto, è capace ancora oggi di essere estremamente divertente, ma quel divertente che ti lascia sempre e comunque un senso di amaro in bocca, come solo la commedia all'italiana¹ era capace di fare. La regia è sublime, talvolta ardita, vedesi per esempio l'uso di accelerazioni per marcare il grottesco o il mandare una scena addirittura all'indietro. Germi vi inserisce pure del meta-cinema, con Mastroianni che va a vedere al cinema La Dolce Vita, che ha per protagonista Mastroianni. Geniale!
Pietro Germi, che dopo un inizio carriera volta al filone drammatico, diede una sterzata netta e decisa rispetto a tutta la sua filmografia precedente (da notare che fu il primo a toccare generi che in seguito avrebbero spopolato: il western nel fordiano In Nome della Legge; e il poliziesco ne Un Maledetto Imbroglio), partorendo una delle più riuscite e feroci satire all'Italia dell'epoca, parlando di due temi parecchio delicati: il divorzio e quel famoso articolo del codice penale che trattava del Delitto d'Onore. Il comparto attori è perfetto con in testa Mastroianni², in totale stato di grazia.
Un Must assoluto, che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.
Note:
¹ Il termine fu coniato proprio in occasione dell'uscita di Divorzio all'Italiana.
² Legenda vuole che Germi non volesse il famoso attore, poiché lui solo doveva essere la star del film... pur non entrando in scena. In seguito la foto di Mastroianni truccato e vestito, così come lo vediamo nel film, fu inserita (credo dal produttore Cristaldi) insieme a quelle di molte altri sconosciuti. Germi, senza accorgersi che si trattasse di Mastroianni, lo vide e lo scelse.
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