Volete un brano smaccatamente pop, che sa alzare il sopracciglio e far schioccare le dita? Volete una ventata di freschezza e un sorso di energia in un’epoca pachidermica? Volete una canzone che si fissa in testa senza per questo essere banale, scontata e furbescamente immediata? Ecco quel che un ideale Jukebox del ventunesimo secolo potrebbe esalare in una ormai prossima giornata estiva a pane, mare e un sole accecante.
“Life’s a beach” dei Django Django è senz’altro tutto questo e molto altro, tra atmosfere e gangli nervosi quanto mai distesi e alla Beach Boys, una struttura ritmica assai ballabile e intermezzi elettronici che sanno d’Ultravox (per giunta con un eco d’oceano tropicale al punto giusto) eppur placidamente palpitanti che è un piacere di beatlesiana memoria.
I Django Django sono al loro disco d’esordio, se ne sono usciti con un disco da stropicciarsi gli occhi che non è passato inosservato a chi cercava qualcosa che si facesse apprezzare al primo ascolto pur senza rinunciare a una fitta tessitura (eppur sempre leggera, in questo caso al limite esatto con lo zuccheroso) di trame sonore imprevedibili.
L’album omonimo è semplicemente favoloso. La canzone in questione è dannatamente irresistibile. E l’ennesimo inverno in tre minuti è davvero alle spalle e l’estate si apre musicalmente avventurosa e sinceramente divertita.
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