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Djuna Barnes : The Book of repulsive women

Creato il 16 giugno 2014 da Wsf

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” Ah Djuna … è come leggere una lingua straniera che però si capisce “ Marianne Moore

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” Essere se stessi è l’abitudine più scioccante di tutte “   Djuna Barnes

Pubblicato per la prima volta nel Novembre del 1915 , The Book of Repulsive Women è la prima opera prodotta da Djuna Barnes e  rimane tuttora una delle opere meno conosciute . A quest’opera , composta da 8 poesie e 5 disegni , la Barnes non riconobbe mai eccessivo valore , probabilmente perché allora,  essendo molto più attratta dalla attività di giornalista la considerava soltanto  un’opera della sua gioventù.  Il libro presenta ritratti di donne dell’epoca, una madre, una ballerina di cabaret, una prostituta e altre donne il cui stile di vita degradato, era fortemente condannato  dal regime vittoriano. Venduto nella prima edizione al prezzo di 15 cent , il suo prezzo lievitò ben presto a 50 raggiungendo una notevole notorietà, tanto che la Barnes fu costretta a contrastare innumerevoli edizioni pirata attraverso una causa legale con cui richiese addirittura che non fosse più ristampato. E’ un’opera infatti che non solo si pose fortemente innovativa nel trattare i più amari segreti delle donne, ma che costituì anche una critica efferata verso il costume dei tempi per il posto secondario loro attribuito in una società prettamente patriarcale e  socialmente discriminante.  Con Djuna Barnes, la poesia dei primi anni del XX secolo rompe gli accomodanti e rasserenanti schemi basati sulla placidità e artefatta bellezza e crea un regno che accoglie brutti, depravati, emarginati, disagiati e soprattutto omosessuali. Si legge in ” From Fifth Avenue Up ” : Someday beneath some hard Capricious star— Spreading its light a little Over far, We’ll know you for the woman That you are. … See you sagging down with bulging Hair to sip, The dappled damp from some vague Under lip, Your soft saliva, loosed With orgy, drip.Un giorno sotto una capricciosa e spietata stella che diffonde la sua luce un po’ più lontano ti riconosceremo per la donna che sei. … Ti vedremo precipitare giù con capelli rigonfi per sorseggiare, l’umido macchiato dal labbro  inferiore di qualcuno. La tua vibrante saliva persa come una goccia nell’orgia .  In questi versi, è evidente l’uso e l’ambiguità sottile della metafora che allude all’amore lesbico .

Come uno squarcio luminoso nel buio, irrompono  i versi di questa scrittrice fortemente attratta dal tema della dissoluzione dell’identità, di una cosiddetta morte in vita , che  attraverso versi lucidi ed acuminati dai tratti agghiaccianti e spietati rivela il suo stile  di scrittura dotto e misterico, intriso di erotismo  e algida perversione.  Il suo sguardo sul mondo si mostra categorico eppure allo stesso tempo visionario con una scrittura che raggiunge la dimensione di indicibili salmi dove ogni particolare  è curatissimo, nudo, brutale. “Tu rendi bello l’orrore: è il tuo dono più grande”, le aveva tributato in una lettera Emily Coleman, “Hai combattuto il tuo tormento fino a farne puro platino”, proruppe la sua stessa madre, dopo aver letto Nightwood e lo stesso Montale disse di lei : “Una spugna d’acido prussico”...” (citazioni  estratte da  articolo di Plinio Perilli).  La Barnes, dedicò questo libro a sua madre:

TO MOTHER

Who was more or less like all

mothers, but she was mine, and

so she excelled.

A MIA MADRE

Che fu più o meno come tutte

le altre madri , ma lei era la mia, e

per questo la migliore

SUICIDE

Corpse A

THEY brought her in, a shattered small
Cocoon,
With a little bruised body like
A startled moon;
And all the subtle symphonies of her
A twilight rune.

Corpse B

THEY gave her hurried shoves this way
And that.
Her body shock-abbreviated
As a city cat.
She lay out listlessly like some small mug
Of beer gone flat.

*
SUICIDIO

Cadavere A

LORO l’hanno portata, un piccolo bozzolo
In frantumi,
Con un corpo minuscolo e livido come
Una luna impaurita;
Ogni tenue sinfonia di lei
Una runa crepuscolare.

Cadavere B

LORO l’hanno spinta frettolosi in questo
E quel modo.
Il suo corpo scosso all’improvviso
Come un gatto di città.
Giace fiaccamente come un piccolo boccale
Di birra sgasata.

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Seen From the “L”

SO she stands—nude—stretching dully
Two amber combs loll through her hair
A vague molested carpet pitches
Down the dusty length of stair.
She does not see, she does not care
It’s always there.

The frail mosaic on her window
Facing starkly toward the street
Is scribbled there by tipsy sparrows—
Etched there with their rocking feet.
Is fashioned too, by every beat
Of shirt and sheet.

Still her clothing is less risky
Than her body in its prime,
They are chain-stitched and so is she
Chain-stitched to her soul for time.
Ravelling grandly into vice
Dropping crooked into rhyme.
Slipping through the stitch of virtue,
Into crime.

Though her lips are vague as fancy
In her youth—
They bloom vivid and repulsive
As the truth.
Even vases in the making
Are uncouth.

Vista dalla L

COSÌ lei giace — nuda — adagiata mollemente
Due pettini d’ambra ciondolano dai suoi capelli
Un tappeto calpestato e sbiadito cade
Giù per le scale polverose.
Lei non vede, non le importa
È sempre lì.

Il fragile mosaico sulla sua finestra
Che si affaccia brutale verso la strada
È lì scarabocchiato da passeri alticci—
lì inciso dalle loro zampette oscillanti.
Modellato da ogni colpo
Di camicia e lenzuolo.

Eppure gli indumenti sono meno rischiosi
Del suo corpo in fiore.
Sono catene cucite e così è lei,
Catene cucite alla sua anima per sempre.
Sfilacciandosi maestosamente nei vizi,
Precipitando sbilenca nella poesia.
Scivolando attraverso le cuciture della virtù,
Nel delitto.

Sebbene le sue labbra siano vaghe come i capricci
Nella sua giovinezza—
Fioriscono vivide e ripugnanti
Come la verità.
Persino i vasi in fioritura
sono grezzi.

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Twilight of the Illicit

*
YOU, with your long blank udders
And your calms,
Your spotted linen and your
Slack’ning arms.
With satiated fingers dragging
At your palms.

Your knees set far apart like
Heavy spheres;
With discs upon your eyes like
Husks of tears,
And great ghastly loops of gold
Snared in your ears.

Your dying hair hand-beaten
‘Round your head.
Lips, long lengthened by wise words
Unsaid.
And in your living all grimaces
Of the dead.

One sees you sitting in the sun
Asleep;
With the sweeter gifts you had
And didn’t keep,
One grieves that the altars of
Your vice lie deep.

You, the twilight powder of
A fire-wet dawn;
You, the massive mother of
Illicit spawn;
While the others shrink in virtue
You have borne.

We’ll see you staring in the sun
A few more years,
With discs upon your eyes like
Husks of tears;
And great ghastly loops of gold
Snared in your ears.

*
Crepuscolo dell’illecito

Tu, con le tue lunghe mammelle vuote
e la tua flemma,
La tua biancheria sporca e le tue
braccia ciondolanti.
Con le dita sazie trascinate
Ai palmi.

Le tue ginocchia tenute lontane come
Pesanti sfere;
Con le palpebre chiuse come
Gusci di lacrime
E grandi, orribili cappi d’oro
Intrappolati nelle orecchie.

I tuoi capelli morenti abbattuti
Intorno al capo.
Le tue labbra, allungate e protese dalle parole sagge
Mai dette.
E nella tua essenza le smorfie
Dei morti.

Uno ti vede al sole, seduta e
Dormiente;
Con i doni più dolci che avevi
E non hai tenuto,
Uno rimpiange che gli altari del
Tuo vizio giacciano sepolti.

Tu, polvere di crepuscolo
di un’umida alba infuocata;
Tu, coriacea madre di
Covate illecite;
Mentre gli altri si consumano nella virtù
tu rinasci.

Ti vedremo guardare il sole
Ancora un po’ di anni,
Con le palpebre chiuse come
gusci di lacrime;
E grandi, orribili cappi d’oro
Intrappolati nelle orecchie.

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 To a Cabaret dancer

A thousand lights had smitten her
Into this thing;
Life had taken her and given her
One place to sing.

She came with laughter wide and calm;
And splendid grace;
And looked between the lights and wine
For one fine face.

And found life only passion wide
‘Twixt mouth and wine.
She ceased to search, and growing wise
Became less fine.

Yet some wondrous thing within the mess
Was held in check:-
Was missing as she groped and clung
About his neck.

One master chord we couldn’t sound
For lost the keys,
Yet she hinted of it as she sang
Between our knees.

We watched her come with subtle fire
And learned feet,
Stumbling among the lustful drunk
Yet somehow sweet

We saw the crimson leave her cheeks
Flame in her eyes;
For when a woman lives in awful haste
A woman dies.

The jests that lit our hours by night
And made them gay,
Soiled a sweet and ignorant soul
And fouled its play.

Barriers and heart both broken-dust
Beneath her feet.
You’ve passed her forty times and sneered
Out in the street.

A thousand jibes had driven her
To this at last;
Till the ruined crimson of her lips
Grew vague and vast.

Until her songless soul admits
Time comes to kill:
You pay her price and wonder why
You need her still.

*

A una ballerina di cabaret

Mille luci l’hanno colpita
In questi fatti;
La vita l’ha presa e le ha dato
Un posto per cantare.

È arrivata con un’ampia e placida risata;
E splendida grazia;
E cercava fra luci e vino
Un volto piacente.

E ha trovato la vita solo nella vasta passione
Del canto e del bere.
Smise di cercare, e crescendo avveduta
Diventò meno bella.

Eppure qualcosa di meraviglioso nel caos
La tratteneva: -
E ancora mancava quando barcollò e si aggrappò
Al suo collo.

Non abbiamo potuto intonare un accordo maestro
Per il tono perso,
Ma lo accennò lo stesso in un canto
Tra le nostre ginocchia.

L’abbiamo vista arrivare con un esile fuoco
E piedi sapienti,
Traballando fra ubriachi lascivi
Eppure, in qualche modo, dolci.

Abbiamo visto il cremisi lasciare le sue guance,
Fiamme negli occhi;
Perché quando una donna vive nell’indomabile furia,
Una donna muore.

Gli scherzi che illuminavano le nostre ore notturne
E li ha resi allegri
Hanno insozzato un’anima dolce e ignara,
E canzonato il suo numero.

Ostacoli e cuore, entrambi polvere
Sotto i suoi piedi.
L’hai sorpassata quaranta volte e derisa
Per le strade.

Un migliaio di derisioni l’avevano condotta
A questo, alla fine;
Finché il cremisi devastato delle sue labbra
Non è cresciuto indefinito e immenso.

Finché la sua anima senza musica ha ammesso
Che il tempo viene per uccidere:
Paghi il suo prezzo e ti chiedi perché
Ne hai ancora bisogno.

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Traduzione italiana : Bianca Cecchini C – Daniela Montella

PDF – The Book of Repulsive Women : http://greeninteger.com/pdfs/barnes-book-of-repulsive-women.pdf


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