Gli oltre 700 emendamenti presentati dalle opposizioni hanno spinto il Governo a ricorrere alla fiducia sul decreto Irpef, che scade il 23 giugno e la prossima settimana sarà a Montecitorio per la seconda lettura (e, probabilmente, una seconda fiducia). Le opposizioni contestano sia il fatto che si tratti della dodicesima fiducia in cento giorni, sia i contenuti del provvedimento. A partire dalla decisione della maggioranza di rinviare alla legge di Stabilità l’estensione del bonus fiscale alle famiglie monoreddito con figli a carico.
“I famosi 80 euro ci sono per molti, ma sono a prezzo dell’aumento per tutti dell’imposizione sui risparmi, delle tasse su casa, benzina, fondi pensione e perfino sul passaporto” spiega Lucio Malan di Forza Italia che bolla la misura sul bonus come “una ignobile partita di giro, una truffa”.
Il testo, che contiene anche la proroga della Tasi e una microriforma delle sedi diplomatiche all’estero, conferma l’aumento della tassa sui fondi pensione e le misure per la razionalizzazione della spesa pubblica. Decide inoltre il taglio di 150 milioni alla Rai, salvaguardando però le sedi regionali.
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