Doctor Who 8×08: mummy on The Orient Express

La verità sarebbe molto più semplice se ci piacessero le persone giuste, ma probabilmente non ci sarebbe nessuna storia interessante da raccontare: dopo la tensione accumulata nel precedente episodio Kill The Moon, Mummy on The Orient Express torna sulla natura delicata del rapporto fra Dottore e Companion nell'universo di Doctor Who attraverso un episodio stand alone che funziona perfettamente nella gestione del ritmo e dei temi.
Qualche settimana dopo la triste impresa lunare Clara ha finalmente smesso, con nostra grande sorpresa, di essere arrabbiata col Dottore: la gravità di quanto accaduto e la paura di doversi ritrovare nuovamente a scegliere fra la vita e la morte la spingono però all'estrema decisione di dire addio al Tardis, per vivere una vita normale e serena al fianco del fidanzato Danny.
Per un ultimo viaggio memorabile, il Dottore sceglie allora la suggestiva location dell'Orient Express, un'esatta riproduzione del celeberrimo treno che corre nello spazio dando ai suoi ospiti una raffinatissimo carnevale di colori e canzoni in stile anni 20': nonostante la splendida cornice, per questo Dottore non è affatto facile rompere il ghiaccio e aprirsi completamente con Clara, che a sua volta non trova il coraggio di dire addio all'amico e spera ci sia un modo per continuare a tenerlo con sé nonostante tutto.
La difficile decisione deve però attendere, dal momento che una strana maledizione sembra aleggiare sul treno: uno dopo l'altro, i passeggeri cadono sotto il tocco letale di una mummia spaventosa, capace di uccidere le sue vittime in appena 66 secondi, costringendo ovviamente il Dottore a prendere nuove estreme decisioni capaci di mettere alla prova la disponibilità e la lealtà di Clara; con una galleria di personaggi ben caratterizzati e un mostro leggendario e riconoscibile per qualunque generazione, l'episodio scorre piacevolmente sul filo del rasoio e gioca al meglio tutte le sue carte spaventandoci quanto basta ( ancora una volta, l'episodio è stato mandato in onda con un'ora di ritardo)e imparando molto bene la lezione del Voyage of The Damned di Russell T Davies. 
Coloro che si aspettavano un'eccessiva facilità nella risoluzione del dubbio di Clara troveranno qualcosa di diverso e molto più interessante: era stato già chiarito che a differenza di altre companion Clara viaggia soprattutto per vedere e conoscere nuovi mondi e meraviglie, ma è lei stessa a chiarire quanto questa passione si sia ormai mischiata ad una vera e propria dipendenza dal fascino dell'ignoto e del pericolo; una dipendenza adrenalitica e irresistibile, non troppo diversa da quella che inquieta il Dottor Watson dell'altra serie di punta della BBC, il sempre verde Sherlock.
Tutto è bene ciò che finisce bene? Conoscendo Doctor Who e quanto possa essere emotivamente crudele, la sensazione è che qualcosa di terribile ci stia aspettando all'orizzonte e che nemmeno il Dottore sia davvero pronto ad affrontarlo.
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