di Silvia Azzaroli -
28 agosto 2014
Di Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli. Doctor Who: Attenzione questa recensione contiene numerosi spoiler sulla premiere dell’ottava stagione. Con qualche giorno di ritardo a causa degli Emmy, eccoci a recensire il primo episodio della nuova stagione del Dottore, un inizio davvero con il botto, nonostante ci fosse chi aveva storto il naso prima ancora di vederlo con la storiella (che ha davvero stancato) di “Peter Capaldi è troppo vecchio quindi è troppo brutto e non bravo!” come se l’età (56 anni, non 80!!!) debba per forza influire sul lato estetico, ma soprattutto sul talento di un attore che viene dal teatro. Pensiamo che chiunque abbia un po’ di buon senso non si azzarderebbe mai a dire che un certo Sir Anthony Hopkins sia diventato un pessimo attore a causa dell’età. Crediamo che Steven Moffat, autore di Doctor Who, abbia decisamente voluto dire la sua in merito con questo episodio rispondendo tra le righe ma neanche in maniera troppo velata.
Clara Oswald (la sempre brava Jenna Coleman,che secondo alcune voci potrebbe lasciare Doctor Who a Natale)pare essere la perfetta incarnazione di questo tipo di fan. Lei non riesce ad accettare il cambiamento di aspetto e di personalità , evento che avviene a ogni rigenerazione. A dir la verità non è una cosa nuova che una companion di Doctor Who non riesca ad accettare il nuovo corso. Era avvenuto anche con Rose Tyler incapace di accettare l’arrivo di Ten, lamentandosene in maniera palese affermando: “Rivoglio il mio Dottore. E se tornasse il mio Dottore? Tu chi sei? Dov’è il mio Dottore?”.
Anche gli altri che erano accanto a Ten parevano non accettarlo, in particolare il primo ministro Harriet Jones che, solo dopo il duello in cui Ten mette in scacco i Sycorax, durante l’episodio speciale di Natale 2005 di Doctor Who, capisce di avere di fronte lo stesso Dottore e finirà per abbracciarlo. Anche se la pace tra i due durerà poco visto che la donna, incurante del fatto che i Sycorax fossero ormai in fuga, decide di distruggere la loro astronave tramite Torchwood e causando così la rabbia del Dottore che farà in modo che non venga più eletta. Lo scontro tra i due fu feroce, ma alla fine avevano entrambi le loro ragioni e in qualche modo finiranno per rispettarsi. Almeno così si evince dal finale della quarta stagione di Doctor Who
L’avvicinamento di Twelve con Clara, Strax, Jenny e Vastra ( questi ultimi si sono già visti varie volte nelle ultime stagioni di Doctor Who), in questa premiere dell’ottava stagione di Doctor Who, avviene in maniera totalmente diversa, quasi intimistica e sarà proprio la rettile la prima a comprendere di avere di fronte sempre lo stesso uomo, lo stesso Dottore, arrivando a provocare Clara fino a farla arrabbiare.
Andiamo tuttavia con ordine.
Clara e il Dottore, appena rigeneratosi, finiscono con la Tardis (perché è una lei!) dentro ad un dinosauro femmina e portandolo così nell’ottocento dove lo attendono increduli alcuni vecchi amici del Dottore, ovvero i sopracitati Strax (sempre molto spassoso, questo ex nemico di Doctor Who), Jenny e Madame Vastra. Tutto questo mette in moto una serie di eventi e porterà il nostro eroe e i suoi amici ad interrogarsi sull’identità. Anche lo scontro con gli alieni, colpevoli di aver ucciso anche la povera dinosaura innocente. E proprio quest’ultima toccherà il cuore del Dottore che si sente affine a lei per molte cose: è l’ultimo della specie, lontano dal suo mondo, si sente braccato, solo, nessuno pare volerlo aiutare e vorrebbe tornare a casa. Nessuno lo riconosce. Nessuno capisce davvero la sua anima. In un certo senso ci riporta indietro nel tempo, alla premiere della quinta stagione di Doctor Who, al primo viaggio con Amy Pond quando lei parla di una vecchia creatura, dall’animo gentile, l’ultimo della sua specie.
Ed è a questo che Moffat si appella. Twelve è solo una nuova incarnazione di Doctor Who ma tutto quello che è successo, tutto quello che lui ha vissuto è sempre li, nella sua mente. Lui è sempre la stessa persona: prova pietà per la dinosaura e prova pietà per la creatura metà robot, metà umano che cerca disperatamente di arrivare alla Terra Promessa. Lui non vuole ucciderlo e siamo convinte che nella scena finale, non sia stato il Dottore a spingerlo di sotto, anzi. Forse lui avrebbe voluto salvarlo, in qualche modo, nonostante il suo amore per l’umanità resti sempre al di sopra di tutto. La creatura si ritroverà in un luogo in compagnia di qualcuno, Missy, che pare conoscere fin troppo bene il nostro eroe. C’è chi sostiene possa essere River, chi persino Romana, un antico nemico della vecchia serie di Doctor Who. Dopotutto non sarebbe la prima volta che Moffat lega la nuova con la vecchia, anzi. E come è ben noto con l’episodio dei 50 anni ha unito ogni cosa.
E veniamo forse al momento più struggente dell’episodio, quello in cui Clara, rivelando di essere sempre l’adorabile “impossible girl”, che aveva salvato varie volte Doctor Who, saprà andare oltre le apparenze proprio come aveva sperato Vastra.
Ci vorrà una telefonata di Eleven (davvero toccante Matt Smith), ormai sul punto di rigenerarsi su Trenzalore in Twelve, alla stessa Clara, a cui rivela:
“Quell’uomo con cui sei, l’uomo con cui spero che tu sia, è spaventato quanto te, anche se non vuole ammetterlo. E ha bisogno di te”
Twelve si avvicina alla ragazza e le dice:
“Allora ti ha fatto una domanda. Lo aiuterai?”
“Non avresti dovuto sentire!” replica lei stizzita.
E lui, con aria molto triste, le fa notare:
“Non ne avevo bisogno. Ero io che parlavo. Sono qui davanti a te. Non al telefono. Ma non mi vedi! Hai idea di come ci si senta? Ti prego vedimi e basta!”
La Oswald allora lo guarda a lungo negli occhi, alla ricerca, è evidente, di “quegli occhi tristi” e quando finalmente li vede, abbraccia Twelve che timidissimo e impacciato (molto molto intenso Capaldi), risponde: “Non sono tipo da abbracci ora!”
E lei, caparbia come sempre, ha l’ultima parola: “Non è una cosa che puoi decidere tu!”
E’ stato un colpo al cuore. Eravamo tutti convinti che il passaggio di testimone fosse avvenuto nello scorso speciale di Natale di Doctor Who, e molti si erano lamentati della sua brevità. In realtà nessuno si aspettava che il vero e proprio addio lo avremmo avuto in maniera così intensa e devastante nel primo episodio della nuova stagione. Un addio che, in fondo, non è un addio, ma un arriverderci. Perché il Dottore è sempre uno, anche se cambia volto e personalità. E questo episodio era un modo per dirci chiaro e tondo: solo chi sa andare oltre le apparenze potrà vederlo davvero.
Altra novità interessante in questo episodio è che finalmente Moffat ha mostrato la quotidianità del rapporto tra Madame Vastra e Jenny. Entrambe sono due persone molto forti, due anime affini che non possono far altro che stare insieme e completarsi. Abbiamo trovato molto bella la scena del ritratto dove Jenny si lamenta e chiede perché lo stia facendo e se prima Vastra mostra palesemente di gradire lo spettacolo, quando arriva Clara le intima di coprirsi come farebbe ogni partner geloso. Di una bellezza e tenerezza infinita inoltre il bacio tra le due, un gesto d’amore in cui Vastra dona a Jenny un po’ della sua aria per tenerla ancora in vita, sapendo che non sarebbe più riuscita a trattenere il respiro.
Speriamo di vedere ancora il gruppo di amici di Doctor Who nei prossimi episodi.
Intanto il voto a questa premiere è assolutamente positivo.
Continua così Moffat.
Con te Doctor Who sta toccando alte vette.