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Ormai l'ho imparato anch'io, che sono una novellina: non c'è Natale che tenga se non c'è Doctor Who in onda, in Gran Bretagna.
E puntuale come Babbo Natale, eccolo qui, a cercare di rimediare ad una stagione per me non proprio esaltante, fatta di episodi fin troppo a senso unico, di ribaltamenti di relazioni che anche no, e di una nuova reincarnazione, quell'arcigno di Peter Capaldi, che proprio non vuole convincermi.
E arrivata alla fine di questo speciale, la conclusione è solo una: se l'episodio è scritto bene, se Steven Moffat si impegna, il Dottore torna a risplendere.
Eravamo rimasti all'addio lacrimoso tra Clara e il Dottore, con l'incognita (anche a livello contrattuale) se la companion così legata al suo destino, ci sarebbe stata di nuovo al suo fianco. Li ritroviamo dopo chissà quanti mesi, o anni, che sembrano non essere passati: il TARDIS li chiama ad una nuova avventura, Babbo Natale, i suoi elfi e le sue renne sembrano indicare qualcosa di pericoloso.
Cosa?
Sarà difficile dirlo, e sarà difficile svegliarsi da quello che sembra un lungo sogno, che li porta ad essere entrambi vicini.
Costruito come un Inception in cui però degli alieni ti succhiano il cervello, l'episodio scorre via portando pathos e adrenalina, dubitando di ogni azione o parola.
Così si fa, così dovrebbe essere, anche quando non c'è un nemico storico e si va solo verticalmente nella struttura della serie.
Corposa quanto basta, non si semina chissà che cosa per un futuro tutto da scrivere e riscrivere visto lo scontento dei fan per la scorsa stagione, ma trova il tempo per dare una conferma che magari non tutti aspettavano, ma che è giusta, per lo meno per far crescere un Dottore che deve convincere: Clara ci sarà ancora, sarà al suo fianco, richiamata da quell'istinto e quella voglia per l'avventura.
Se qualcosa di buono è avvenuto in questo Natale, è stato di aver riportato un po' di speranza per chi in Doctor Who aveva iniziato a dubitare.
Ora restiamo in attesa, sapendo che quell'uomo vestito di rosso e dalla risata contagiosa, è sempre dalla nostra parte.
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