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Dodici scrittori per la fase finale di «Masterpiece», che torna domenica alle 22.40 su Rai 3

Creato il 18 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Dodici scrittori per la fase finale di «Masterpiece», che torna domenica alle 22.40 su Rai 3E adesso, cattivi. O quantomeno agguerriti. Perché il pubblico lo chiede; perché le selezioni sono finite e si è arrivati a una «rosa» di potenziali scrittori veri; perché la trasmissione cambia pelle e si prepara a essere più incalzante. Più ambiziosa.
I fatti: domenica 23 febbraio su Rai 3 riparte «Masterpiece», il talent letterario promosso da Rai e FremantleMedia con Rcs Libri come partner editoriale. Non in prima serata, ma appena dopo «Che tempo che fa», verso le 22.40. «Si andrà più spediti, insomma» scherza soddisfatto il direttore di rete, Andrea Vianello. E si riparte da dodici concorrenti: i sei finalisti che hanno superato le selezioni (Lilith Di Rosa, Nikola Savic, Agnese Peretto, Jelena Kuznecova, Stefano Trucco, Raffaella Silvestri); i tre ripescati dai voti su internet (dal sito masterpiece.rai.it: Federica Lauto, Adelmo Monachese e Lorenzo Raffaini); e infine i tre «salvati» dall’indulgenza dei giurati: Taiye Selasi ha ripreso Maria Isabella Piana, Giancarlo De Cataldo ha promosso Stefano Bussa, mentre l’inflessibile Andrea De Carlo si è lasciato sedurre da Lorenzo Vargas.
Le persone: saranno centrali. Perché, diversamente dalla prima fase del programma — dove abbiamo visto sfilare una serie di aspiranti scrittori più o meno zavorrati dalle proprie esperienze di vita — stavolta vedremo gli scrittori e basta. Per esempio Stefano Trucco, che nella vita di tutti i giorni lavora all’ufficio Decessi del Comune di Genova e che ci ha sorpresi con Fight night, la storia di due pugili visti dentro e fuori dal ring. Atteso anche il ritorno di Nikola Savic, origini serbe, uno dei due «nuovi italiani» finalisti (insieme alla léttone Jelena Kuznecova, autrice dell’interessante Come un déjà vu), che parla con gli occhi di una Belgrado cruda, realistica. Ci sono i fantasmi di Lilith Di Rosa, trentenne autore di Russian Roulette. C’è Raffaella Silvestri, 29 anni e una laurea a Cambridge, che ha lasciato un posto sicuro per fare la scrittrice.
Ciascuno porterà con sé il proprio racconto personale, certo, ma lo scarto di valore che ci si aspetta è che ciascuno «parli» con l’originalità della propria scrittura. Non a caso Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani e quest’anno presenza fissa al fianco della giuria nella valutazione finale delle opere, mette con forza l’accento sulla «centralità della scrittura e del libro» che uscirà vincitore. Romanzo che sarà pubblicato da Bompiani in 100 mila copie con una doppia distribuzione in libreria e in edicola.
Le aspettative: sono (giustamente) alte. Gli autori hanno studiato una formula che allargherà il concetto di scrittura ad altre forme letterarie. In ogni puntata i concorrenti si cimenteranno in «scrittura applicata»: nel primo appuntamento si tratterà della strofa di una canzone e così il primo super ospite sarà Roberto Vecchioni. Il cantautore dovrà indicare il lavoro migliore, mentre la giuria decreterà il peggiore.
Un’altra prova è lo storytelling , con la biografia di un personaggio noto, o il resoconto di un avvenimento storico. Nella terza prova i concorrenti si sfideranno in testi di scrittura veloce come sms, tweet, email (superospite: Luca Bianchini). Su tutto, la guida del «coach» Massimo Coppola. Un augurio? Che si ritrovi sempre la giusta amalgama tra alto e basso, colto e pop.
Roberta Scorraneseper "Corriere della Sera"

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