Dolce & Gabbana Milano Thunder tuonano contro i Kremlin Bears

Creato il 19 febbraio 2011 da Dg_victims @DG_VICTIMS
Hanno tuonato i Dolce & Gabbana Milano Thunder (dove thunder sta per tuono), le hanno invece prese di santa ragione i moscoviti de Kremlin Bears. La sfida del Palasharp (quasi esaurito, nota molto positiva quella di un pubblico che ha preso sempre più a cuore le SB) si è conclusa con il maggior scarto possibile, proprio come aveva auspicato alla vigilia CT Damiani, ovvero per 5-5. Dove 1 punto è arrivato a tavolino, per l’assenza del mediomassimo del Kirgistan Mahmudov, che non ha ottenuto il necessario visto per l’Italia (a vincere senza combattere, per Milano, è stato dunque il montenegrino Draskovic) Serata perfetta nei primi 3 match per la truppa di Damiani. Verdetto unanime e vittoria netta sia per Volkov nei gallo che per Domenico Valentino nei leggeri. ‘Mirko’ il campione del mondo in carica ha dato un’altra dimostrazione di classe pugilistica, si è mosso bene sul ring. Dopo il lungo stop di metà dicembre (causato da un taglio al labbro rimediato pure, quel giorno, affrontando un ‘Kremlin Bear), Valentino pare vicinissimo ai suoi migliori livelli anche da un punto di vista atletico.  Ha vinto faticando un pò contro il valido Mykianin (quello che è più piaciuto, nel modesto quintetto moscovita) il peso medio irlandese O’Kane. Ha fatto ancor più fatica il gigantesco Zimmerman nella sfida Davide-Golia contro Saudov (alto quasi 30 cm in meni è più leggero di 30 kg) che ha però infine portato a casa (ma a fine match era piuttosto contrariato Ct Damiani). In attesa di Parigi (che sta per ospitare in casa Istanbul) Milano sale in testa alla classifica quota 22 punti. Migliorando e non poco la differenza pugni e consolidando il titolo di miglior 2° assoluta che pure da accesso ai play off. Sabato 26 la franchigia italiana riaffronta i russi ma stavolta in casa loro. Ma anche stavolta è vietato fare passi falsi. Dovrebbe tornare di scena Russo (massimi) e pure il medio ucraino Derevyanchenko, dovrebbe invece riposare Valentino, ma chissà. Vietato sbagliare e d’obbligo schierare una quintetto che si avvicini alla cosiddetta formazione ideale.

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