Diecimila adolescenti, tutte rigorosamente di sesso femminile, tutte dotate di palloncino rosa, in delirio ieri al Forum per l'icona degli adolescenti, il canadese Justin Bieber, nato il primo marzo 1994. Un 17enne dalla faccia pulita che manda in visibilio le giovanette di tutto il mondo. Un fenomeno ricorrente quello dell'isterismo collettivo attorno a un personaggio o a una band: ricordiamoci degli Spandau Ballet, dei Duran Duran, delle Spice Girls... Ma qui l'area di sesso e di età è davvero precisa: fascia 8-14 anni, grida assordanti, tifo travolgente, lacrime, svenimenti, lancio di cuoricini e pupazzetti. Una platea di voci bianche, una bomba sonora di timbriche infantili ad alta frequenza. Lancinanti.
Pochi, all'interno i genitori (fra cui Michelle Hunziker con la figlia Aurora Ramazzotti), in gran parte accampati all'esterno del Forum, e qualche fratello maggiore dalla faccia rassegnata e sofferente. La storia passata spinge allo scetticismo su queste fiammate di popolarità. In genere tanto più sono eclatanti, tanto più sono effimere.
La leggenda Bieber è fortemente appoggiata da geniali video on line dove il ragazzino dalla faccia pulita e rassicurante, forse non bello, ma molto credibile, si muove in un mondo popolato di Playstation e iPhone. Gli organizzatori D'Alessandro & Galli hanno giustamente posizionato lo show alle 19.40 per un target che non ha ancora l'età per affrontare il sabato notte. Il ragazzo Justin è già smaliziato: si muove benedetto da Dolce & Gabbana che dopo lo show lo hanno festeggiato nel loro locale.
Dopo una breve esibizione del duo Bluerobinson (interrotti da Bieber accolto da grida trionfali) il sipario si è aperto con «Love me» che ha un costrutto musicale e testuale leggerino (come quasi tutto il repertorio): «I miei amici dicono che io sono un cretino a pensare che tu sei l'unica per me». La produzione è ricca, fra effetti speciali e voli sulla folla in un bel mix di virtuale e reale. Nei toni alti, è apparso in difficoltà: è infatti in corso, con la pubertà, il suo mutamento vocale. Colpisce in tutto lo show il sorriso permanente. «La cosa che più amo è sorridere - ha ripetuto anche ieri lanciando il brano "U smile" - Se voi sorridete io sorrido». E ci mancherebbe che fosse anche musone dopo aver guadagnato lo scorso anno cento milioni di dollari. Balla, canta, si agita, si dà da fare a tutto palco, cambia spesso look, anche se raramente è virtuoso. Ma la carta vincente è la sua faccia.
Molto applaudita «One less lonely girl» che deve il suo successo a un furbo video dove lui fa gli occhi dolci a una ragazza orientale in un clima di purezza e castità. Prima di «Somebody to love» un video biografico sul bimbo prodigio: stucchevole. Non mancano due oneste cover ovvero «Wanna be startin' somethin'» di Michael Jackson e addirittura «Walk this way» degli Aerosmith. Gli va dato atto di essere abbastanza versatile (si cimenta alla batteria e al piano). Ma il messaggio che regge lo spettacolo è un altro, molto più elementare: con lui ogni ragazza ha delle possibilità, ogni spettatrice una potenziale fidanzata. Non è certamente casuale infatti che i ballerini sono tutti maschi, Nessuna donna è sul palco a suscitare possibili gelosie. Mentre lui ogni sera giura che raramente ha avuto davanti a sé un pubblico più affascinante. E in decine di migliaia abboccano.