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Dolore e lotta: donne sull'esempio di Felicia

Creato il 16 ottobre 2013 da Coloreto @LoretoCo

<<Tenete alta la testa e la schiena dritta>> amava ripetere Felicia. Lei sapeva bene il significato della parola dolore, aveva provato sulla sua pelle il più grande: la perdita di un figlio, per di più in una maniera così violenta e tragica da non lasciarle neanche un pezzo di carne sul quale piangere.
Dolore e lotta: donne sull'esempio di Felicia
Ma, anziché abbandonarsi allo sconforto questa piccola grande donna lo ha trasformato in lotta per la legalità, per la verità, per Peppino. A questa donna straordinaria, Felicia Bartolotta Impastato, l’associazione Attivarcinsieme, circolo Arci di San Cataldo in provincia di Caltanissetta, ha voluto intitolare il Centro di Ascolto per donne vittime di violenza. 

L’attività dell’associazione ha le sue fondamenta nei valori della legalità e della solidarietà. Ha portato avanti diverse iniziative nel territorio, dai banchi alimentari alle battaglie legate alla culture e all’antimafia (intitolazione di una strada del paese a Peppino Impastato e riutilizzo sociale dei beni confiscati, uno dei quali è da qualche mese diventato sede dell’associazione). [Continua]

L’idea del Centro di Ascolto per donne vittime di violenza nasce dalla volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica su una piaga che spesso, troppo spesso porta a risvolti tragici. L’obiettivo primario è quello di spronare quelle donne che subiscono violenze a riprendere in mano la propria libertà quindi la propria vita: a trasformare in lotta il proprio dolore. Allo scopo di ottenere un intervento efficace è stato ideato un protocollo che correla il Centro di Ascolto alle istituzioni. Vi opera un pool di figure professionali e di volontari con le quali la donna può entrare direttamente e senza formalità in contatto.

Dopo anni e anni di silenzi e taciti consensi è giunto il momento di dire basta. Basta a tutto ciò che si cela dietro l’apparente normalità, dietro quel livido spacciato per “una caduta accidentale”, dentro quelle mura domestiche che si rivelano delle prigioni e delle vere e proprie camere della tortura. E’ giunto il momento di scatenare la tempesta dopo la sanguinosa quiete. Se non ora, quando?
Claudia Cammarata

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