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Domanda

Creato il 11 marzo 2011 da Ladybug
Come può sopravvivere una coppia, quando la metà femminile che la compone è una vera e propria rompicoglioni?
Questo mi domandavo oggi mentre pensavo al mio amico Marco e a sua moglie Sara.La loro relazione iniziò circa una decina di anni fa, come una cosa assolutamente poco impegnativa.Essendo io all’epoca amica esclusivamente di lui, ero al corrente dei frequenti svaghi che si concedeva: weekend fuori porta, cene e vacanze con altri esponenti del genere femminile erano all’ordine del giorno; tutto, ovviamente, all’insaputa di Sara, che proseguiva la sua vita ignara (ma forse sospettosa) di ciò che lui combinava alla sue spalle.Tutto questo fino al momento in cui Marco prese una scuffia, che definire clamorosa è poco, per una tizia, amica di un amico, con la quale la relazione non poteva avere un futuro visto che lei viveva a Boston per motivi di lavoro. Sara, con stratagemmi degni di un agente del KGB, scoprì tutto e il fedifrago, smascherato, non potè fare altro che ammettere la sue colpe con la coda fra le gambe e dare un taglio allo stile di vita libertino che aveva caratterizzato la sua vita fino ad allora. Da quel momento in avanti, la nostra Sara da vittima (apparente), si è trasformata in carnefice, ha colto la palla al balzo e, facendo leva sui sensi di colpa di Marco, è riuscita a fargli fare tutto quello che lei voleva: si sono sposati (quando lui è sempre stato allergico alle parole “si, lo voglio”), hanno avuto un bambino, hanno perfino avviato un’attività lavorativa insieme, che consente loro di vedersi e stare insieme 24 ore su 24. Lei gli fa fare ginnastica, lo ha convinto ad eliminare alcol e tabacco dalla sue abitudini, lo porta in vacanza con i suoi genitori, gli ricorda appuntamenti, compleanni ed anniversari, lo corregge davanti a tutti se sbaglia un congiuntivo e se lui ha un punto di vista diverso, riesce a convincerlo che quella che ha ragione è sempre e comunque lei.Bene. Ora, io non saprò molto di come si gestisce un rapporto a due, visto come è finito il mio matrimonio.Ma c’è una cosa che credo di avere imparato in tutti questi anni.Gli uomini non vogliono che gli si rompa i coglioni. TUTTI gli uomini.Non ci sono eccezioni.Vogliono poter guardare la Champions League, la Formula 1, il MotoGP o il Tour del France in santa pace, frequentare il resto del parentame il meno possibile e stare fondamentalmente tranquilli. Non certo avere accanto una specie di generale nazista in gonnella che organizza loro la vita e li apostrofa con tono acido tutte le volte che vogliono prendere un’iniziativa diversa.
Ma se mi soffermo a riflettere, mi rendo conto che Marco e Sara non sono una coppia eccezionale nel panorama di rapporti sentimentali che mi circonda. Anzi! Di coppie dove la donna tiene le redini del matrimonio e l’uomo subisce (all’apparenza?) passivamente, ne conosco parecchie.
Quindi la domanda nasce spontanea: come mai certi uomini sono così disposti a farsi rompere le palle? Forse perché, alla fine, le palle non le hanno?

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