Domande cambiate

Creato il 18 giugno 2012 da Patrizia Poli @tartina

È proprio vero che, quando credi di avere le risposte, la vita ti cambia le domande. Ero faticosamente riuscita a mettermi alle spalle il passato, puntando su un altro inizio, con nuove possibilità di scrittura e di vita, senza più piangere sul latte versato e sprecato, ed ecco che mi trovo ad affrontare minacce alle quali sono del tutto impreparata. E non ho più fiducia, penso che la serenità, la felicità, non verranno mai. Ci sarà sempre qualcosa che non va, qualche nuovo guaio. A volte mi chiedo se c’è qualcuno che ci mette alla prova per vedere fin dove possiamo sopportare. Non mi devo lasciare andare alla disperazione, devo resistere, ricostruire la vita. Ma ho tanta paura, non so cosa mi aspetta dietro l’angolo, ogni momento può esserci un nuovo dramma, una nuova caduta. È facile dire “non mi devo arrendere”, “devo vivere alla giornata”. Crollo, mi sento devastata, non accetto quello che ci è accaduto, non accetto la fine delle speranze, dei sogni.
Ce la farò, recupererò vita, combatterò, assaporerò ogni istante anche di questi momenti che ora mi sembrano così bui e, tuttavia, sono intrisi di libertà nuova, di piccoli istanti ritrovati dopo secoli di noia, di polvere, di lavoro inutile. Cerco di trarre il meglio da questi giorni, di farli assomigliare a come potevano e dovevano essere ma so che quello che abbiamo perduto non ce lo ridarà mai nessuno. È tutto difficile, pesante, anche lottare per avere comunque una vita, per uscire, per distrarsi e non soccombere alla solitudine, alla disperazione. Vivo ogni istante come se fosse l’ultimo ma non è felicità questa, la felicità sta nell’inconsapevolezza, nell’incoscienza. La vita incalza, affligge, quando aggredisce, piomba addosso, toglie tutto, la vena si secca, o forse si sposta, l’immaginario trova spazio solo per il quotidiano. A fregarci sono le emozioni, troppe, tumultuose, incontrollate.


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