E allora parliamo della passione.
Dicasi passione tutto quello che ci risulta di grande gradimento, di grande predisposizione d’animo, verso la cui attività ci si sente irresistibilmente attratti.
Prima conclusione obbligatoria: avere una passione rende più piacevole la vita.
Ma ne siamo proprio sicuri? E tutte le passioni malsane che ci porterebbero su di un percorso assai scivoloso e contorto?
Ovviamente queste stesse andrebbero di contro evitate, messe al bando, o nella migliore delle ipotesi, tenute sotto rigido controllo.
Seconda conclusione obbligatoria: avere una passione vitale e non malsana rende più piacevole la vita.
Ma ne siamo proprio sicuri? Le passioni servono solo a produrre piacevolezza, o non sono forse in un senso più profondo vere e proprie necessità, vere e proprie pulsioni che se non cercassimo di ascoltare ci distruggerebbero e ci renderebbero la stessa esistenza gettata su di un dirupo? E non sono forse le stesse passioni veri e propri sacrifici di sé alla cui dedizione offriamo il nostro tempo, il nostro cuore e la nostra mente?
Terza conclusione obbligatoria: avere una passione può rendere drammatica e nello stesso tempo più piacevole la vita.
Osserviamo, amici carissimi, la coesistenza di dramma e di piacere: nulla di nuovo sotto il sole; non è forse nell’orgasmo sessuale medesimo che si raggiunge il piacere nell’attimo anche del maggior sforzo? Non è forse nell’orgasmo vitale in genere che s raggiunge il piacere nell’attimo del maggior impegno, del massimo stress, quando nulla è esattamente rilassamento e quiete?
Ma ne siamo proprio sicuri? E’ pur sempre possibile barare, è possibile fingere, è possibile recitare, è possibile mentire, è possibile girare l’angolo ed evitare lo sforzo…per evitare ogni genere di presunta o temuta fatica, per fugare ogni genere di rischio. Ma allora addio passione, addio piacere, addio serietà, addio onestà, addio coerenza, addio verità, addio umanità.
E nessuno di noi vorrebbe un’umanità che non sapesse più aderire come è giusto che sia, alle proprie passioni, perché esse sono la linfa vitale di ogni germoglio, la speranza di ogni difficoltà, la forza di ogni impegno, la certezza di ogni sentire, la bellezza di ogni comprensione, l’occasione di ogni rinascita.
Bisogna solo decidersi, decidere l’attimo del cominciamento, che sia quello giusto, quello che busserà per l’ultima volta, perché non sempre è domenica.
La passione vitale non ha fretta, non dà ultimatum, non intimorisce, non aggredisce, non è dubbiosa di sè, non è mendace, non è pretestuosa, non è presuntuosa; è solo se stessa e chiede solo di vivere la sua ultima festa, il suo primo giorno di primavera.
Quando le diremo di sì è perché ci sentiremo pronti, e non ci sarà bisogno d’altro. Quando le diciamo di no è perché non siamo ancora pronti, e non dobbiamo buttarci nel buio perché ancora non è arrivato il tempo della luce.
Domani, domani sarà il tempo della luce.
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